Con il 4 maggio 2020 e la fase 2 con le relative misure hanno potuto riprendere gli allenamenti solamente i tesserati agonistici che sono stati individuati con delibera n. 35 del 2020 del Presidente della FISE, il quale ha stabilito delle linee guida molto stringenti pubblicate sul sito federale, in attesa delle linee del Ministero. Il problema rimane l’attività con i ragazzi che frequentano le scuole di equitazione, poiché i circoli e le Asd legate alla pratica equestre devono continuare a tenere aperte le strutture per la gestione dei cavalli destinati alla scuola che sono a completo carico delle stesse ma che in questo momento devono rimanere ancora chiuse.
Il contributo di 500 euro dato dalla delegazione valdostana Fise ai circoli locali è stato ben accetto e ha aiutato ad affrontare alcune spese, ma da tutti arriva la richiesta di poter ripartire, non solo con le attività di allenamento agonistico, ma soprattutto con le attività di scuola, rivolte ad amatori.
Certo la situazione in Valle d’Aosta, viste le caratteristiche dei centri, è stata più gestibile in queste settimane rispetto ai grandi maneggi piemontesi e lombardi: la maggior parte dei nostri centri è di ridotte dimensioni, con la possibilità di far stare i cavalli a prato, tuttavia ci sono, come per tutto il mondo sportivo, grandi difficoltà e fatica ad immaginare il prossimo futuro e la ripartenza.
Le piccole ASD devono mantenersi comunque e il fermo di due mesi per la pandemia sta segnando fortemente il prossimo futuro “Abbiamo potuto gestire e ammortizzare fino ad ora la situazione - dicono in molti - ma non possiamo andare oltre!”.
Inoltre, per alcuni gestori di circoli anche la propria occupazione lavorativa principale è ferma e la situazione economica pesa dunque maggiormente.
All’unisono i referenti dei circoli ippici chiedono dunque che la Regione prenda provvedimenti “Le nostre attività (allenamenti o lezioni e passeggiate) prevedono per loro natura il distanziamento sociale: in passeggiata siamo distanti 6-7 metri, in campo idem, i ragazzi poi gestiscono autonomamente il cavallo e la preparazione, quindi non ci sarebbero rischi, e il nostro territorio ci permetterebbe di operare senza problemi rispetto alle misure di distanza e contenimento del Coronavirus. Adottare nei nostri centri misure per igienizzazione dopo ogni lezione non è difficile, potremmo operare senza rischi. Noi siamo pronti”.
Le preoccupazioni riguardano anche le attività dei centri equestri estivi rivolti ai turisti o anche solo ai residenti. “Non sappiamo come comportarci, immaginare l’estate vuol dire immaginare investimenti come ogni anno per l’avvio, ma con quali prospettive?”.
Sul fronte degli eventi estivi il capitolo più importante dal punto di vista agonistico rimane Torgnon Endurance, evento di richiamo internazionale per il mondo dell’equitazione, appuntamento che in questi anni è diventato punto di riferimento estivo per il mondo del cavallo con le sue gare internazionali di salto ostacoli e di Endurance tra luglio e agosto. Inoltre il Comune di Torgnon ha investito molto su questo progetto che richiama ogni anno centinaia di agonisti, appassionati, famiglie e riempie l’estate.
Alba Del Dosso, referente di Torgnon Endurance precisa “Valuteremo dopo il 18 maggio, ma per ora tutto rimane confermato e il work in progress continua. Sarà necessario fare valutazioni importanti e capire come gestire l’ospitalità nelle strutture ricettive del territorio, che rimane la preoccupazione più grande.
L’unica cosa che è saltata per scelta degli organizzatori è il raduno nazionale a Torgnon di “Cavallo-Natura” che era programmato per questa estate, ma gli organizzatori hanno annullato per tutti i raduni in programma. Per il resto noi rimaniamo positivi”.
“Sono soddisfatta per il fatto che in parte oggi si possa ripartire – commenta la presidente della delegazione regionale della FISE, Giovanna Rabbia Piccolo - ma rimane chiusa ancora l’attività per gli amatori e i ragazzi che frequentano la scuola equestre. Spero sia valutato il fatto, come riportato dagli operatori del settore, che l’equitazione è una disciplina con il minimo rischio di contagio, per il mezzo, il cavallo, e il luogo dove viene praticata. D’altra parte anche il CONI la valuta tra le discipline a minor rischio di contagio. Questa considerazione non deve far pensare che noi desideriamo un “liberi tutti”, tutte le regole dovranno essere rispettate e siamo certi che i nostri addetti siano in grado di farlo perché consapevoli del pericolo che ancora rappresenta il Coronavirus. Sono lieta che gli organizzatori delle manifestazioni di Torgnon siano ottimisti, sarebbe veramente grave per il nostro mondo sportivo se saltasse l’evento, ma anche per tutta la comunità di questa splendida località, dove l’Amministrazione comunale nel corso degli anni ha creduto e investito”.
Infine, anche il centro di riabilitazione equestre di NUS, l‘AVRES, è pronto ad aprire per l’attività per i disabili in massima sicurezza.