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SPORT INVERNALI | 16 aprile 2024, 21:28

LA GRANDE COURSE

Tutto pronto per il gran finale. Un’ultima gara che vale la stagione... La mitica Patrouille des Glaciers, l’ultima epica fatica, quest’anno assegnerà i titoli iridati long distance ISMF

Foto Maurizio Torri

Foto Maurizio Torri

Proprio così, il primo terzetto maschile e femminile che taglierà il traguardo di Verbier, sabato mattina, oltre alla gloria, potrà alzare al cielo una medaglia d’oro di assoluto prestigio.

Nonostante la primavera ormai alle porte, il circuito di La Grande Course punta dritto al giro di boa con l’iconica cavalcata alpina tra Zermatt e Verbier; una sfida dal sapore leggendario (57,5 km e 4.386 m d+) che richiamerà ai nastri di partenza qualcosa come 1600 squadre da tre elementi ciascuna.

I tempi da battere? 5h35’27” degli alpini Robert Antonioli, Matteo Eydallin, Michele Boscacci e 7h15’35” di Jennifer Fiechter (CH), Axelle Mollaret (F), Laetitia Roux (F); entrambi siglati nel 2018.   Per il circuito di LGC, venerdì mattina, più di 300 giovani leve saranno impegnati nella prova giovanile a Verbier su tracciati di differente lunghezza a seconda dell’età; nella notte tra il 19 aprile e il 20 di aprile sarà invece la volta della PDG nella sua versione “race” anche definita “Z2” con partenza da Zermatt e arrivo a Verbier.

Una corsa quasi tutta by night; un’ultra maratona alpina che vedrà correre fianco a fianco amatori e campioni.   Per quanto riguarda l’edizione 2024 difficile azzardare un pronostico attendibile; una cosa è certa sarà super sfida Svizzera – Francia con l’Italia come terzo incomodo.

Sulla carta la squadra da battere sarà quella dei padroni di casa che, per l’occasione proporranno un mix di esperienza (Werner Marti), esplosività (Aurélien Gay) e classe cristallina (Rémi Bonnet).

Attenzione però all’esperienza dei transalpini che alla PDG caleranno un vero e proprio tris d’assi: William Bon Mardion, Xavier Gachet e Mathéo Jacquemoud. Ruolo d’outsider per un’Italia orfana dell’infortunato Matteo Eydallin.

Un Davide Magnini in grande spolvero dovrà riuscire a fare ritrovare le ultime energie residue a un Michele Boscacci e a un Robert Antonioli che nelle ultime uscite stagionali avevano la spia del faticometro fissa. Attenzione anche all’Austria di Paul Verbnjak Julian Tritscher e Daniel Ganhal.

Al femminile, alle luce dei successi di coppa e degli exploit in Pierra Menta, il successo delle transalpine Axelle Mollaret, Emily Harrop e Célia Perillat-Pessey sembrerebbe già scritto. Ma in una gara lunga e complicata come al PDG tutto può succedere. La più accreditata equipe crociata è quella composta da Marianne Fatton, Laura Bocchino e Gaëlle Perrier.

Ruolo di outsider per le italiane  Alba De Silvestro, Giulia Compagnoni, Lisa Moreschini e per le svedesi Tove Alexandersson, Ida Nilsson, Emelie Forsberg.        

red

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