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ALTRI SPORT | 21 agosto 2016, 22:05

Rio: Lotta libera; Non basta il cuore di Frank, solo un bronzo per l'atleta cubano

Il Caporale dell’Esercito regala all’Italia una sofferta medaglia di bronzo nella lotta libera alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Questa 28^ medaglia, al collo di un atleta di un Gruppo Sportivo Militare, ha ancora più significato

Il nostro Chamizo con l'americano Molinaro

Il nostro Chamizo con l'americano Molinaro

Ci sono momenti della vita in cui basta un attimo... una frazione di secondo... e il sogno di una vita va a sbattere contro il muro di una decisione arbitrale. e' quello che è successo a Rio de Janeiro, nel corso della XXXI edizione delle Olimpiadi, al lottatore italiano Frank Chamizo, caporale dell'Esercito Italiano che, naturalizzato italiano nel 2015, ha conquistato la seconda medaglia italiana nella lotta libera. La prima alle olimpiadi di Mosca del 1980, è stato l’oro vinto da Claudio Pollio nella categoria 48 kg.

Un combattimento senza sconti contro l’americano Frank Aniello Molinaro, regala all’Italia una importante medaglia di bronzo portando il totale italiano a quota 28. Anche il Generale di Corpo d' Armata Danilo Errico, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, facendosi portavoce di tutti i militari italiani che hanno tifato per il campione cubano naturalizzato italiano, si compiace con il giovane Caporale del Centro Sportivo Olimpico dell'Esercito Frank Chamizo per la storica medaglia di bronzo conquistata con tenacia, forza e coraggio.

Frank, il nostro Frank, è un ragazzone di 24 anni, campione del mondo in carica, cubano di origini, ha ottenuto la cittadinanza italiana nel 2015 decidendo di entrare a fare parte del Centro Sportivo Olimpico dell’Esercito nel settembre dello stesso anno. Nello stesso anno per la nazionale italiana ottiene l'oro ai mondiali di Las Vegas e l'argento ai Giochi europei di Baku, categoria 65 kg. Nel 2016 ottiene l'oro agli europei di Riga e si qualifica per le Olimpiadi di Rio 2016.

Vederlo su quel podio è una gioia. Vederlo sul gradino più basso fa male. Ci si aspettava di più dal campione del mondo. Ci si aspetta sempre un po' di più, perchè noi italiani siamo così. Cerchiamo di più, vogliamo vedere il cuore in qualsiasi prova. Frank c'ha provato e il cuore ce l'ha messo. Ma non è bastato per salire lassù dove più in alto, in una manifestazione sportiva, non si può. Nelle semifinali una decisione (alquanto dubbia a dir poco) ha interrotto il cammino di questo fantastico ragazzo che ha lasciato la sua Cuba, i suoi affetti, i suoi odori e colori, per vestire l'azzurro Italia.

Volevamo e sognavamo tutti di più. Lo voleva e sognava anche lui. Vederlo sul podio con gli occhi lucidi per la medaglia di bronzo tocca il cuore. Leggere nei suoi occhi la rabbia e delusione per l'occasione sfumata, inorgoglisce.

E' per questa voglia di riscatto che adesso, il campione, va osannato. E' adesso che dobbiamo battergli le mani e, guardando dritto negli occhi, quegli occhi di chi ti potrebbe "schienare" da un momento all'altro, che dobbiamo dirgli: "Forza Frank, a 24 anni sei campione del mondo e bronzo olimpico. Hai tutta una vita davanti per atterrarli tutti."

Questa 28^ medaglia, al collo di un atleta di un Gruppo Sportivo Militare, ha ancora più significato. Un successo che rappresenta, virtualmente e con le dovute attenzioni, quanto sacrificio e allenamento tutti i militari offrono in servizio e per servizio, nello sport e nelle attività prettamente militari, in Italia e all'Estero.

Frank, ci hai fatto emozionare... non ti fermare, siamo tutti con te!

da.pe.

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