Les jeux sont faits. C’era la curiosità di vedere uno dei più forti ultra-trailer al mondo prendere parte all’endurance trail più duro del mondo. C’era anche un po’ di scetticismo nel vederlo affrontare una distanza doppia rispetto a quelle che lo hanno portato sulle vette di questo sport – ma si sa che nel trail la matematica non sempre ha ragione: una gara da 330 chilometri (200 miglia) non è il doppio di una da 100 miglia, non si sa come il fisico possa reagire a questo sforzo, se non si è abituati, e bisogna saper gestire una corsa di oltre 60 ore. Alla fine, però, nonostante i mille colpi di scena e le difficoltà, i pronostici sono stati rispettati: François D’Haene ha vinto il TOR330 – Tor des Géants® alla sua prima partecipazione, a 9 anni dalla vittoria di Patrick Bohard, unico francese in 15 anni a conquistare questa gara fino ad oggi.
D’Haene ha tagliato il traguardo di Courmayeur alle 7.08, con il tempo finale di 69h08'32". Una vittoria da vero campione, arrivata dopo aver comandato la prima parte della corsa, per poi andare in difficoltà e retrocedere fino al terzo posto in quella centrale, e poi risalire fino a prendersi la testa della classifica a Ollomont.
L’idea del francese di confrontarsi con una gara di questo livello era nata già diversi anni fa, ma è diventato via via più concreto l’anno scorso, proprio durante il TOR330 vinto con il record da Franco Collé. Quest’anno il quattro volte vincitore ha dovuto dare forfait a causa di un infortunio al ginocchio, privando gli appassionati di un duello che avrebbe potuto essere ancora più mozzafiato. Le emozioni non sono comunque mancate, in particolare nella sfida tutta francese con Louis Calais e Beñat Marmissolle, anche loro al debutto al TOR330, e Martin Perrier. Calais ha guidato le danze fino a Ollomont, dove si è fermato a riposare, per poi entrare in una crisi profonda che gli ha fatto perdere diverse posizioni. Tra lunedì e martedì Marmissolle e Perrier sembravano essere completamente fuori dai giochi e sull’orlo del ritiro, prima di essere gli autori di due clamorosi recuperi che li stanno portando sul podio, con Marmissolle a precedere Perrier.
François D’Haene, 38 anni, quattro volte vincitore dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc (nel 2012, 2014, 2017 e 2021), due volte vincitore del Madeira Island Ultra-Trail (2017 e 2019), cinque volte tra Grand Raid de la Réunion e Diagonale des Fous, secondo all’Hardrock 100 (2022) e Western States (2018), quest’anno aveva ottenuto un quinto posto all’Andorra 100, dopo che nel 2022 aveva dovuto fare i conti con una frattura al malleolo che lo aveva messo fuori gioco per molto tempo.
“Sono davvero felicissimo di essere arrivato fino in fondo ed aver portato a termine questa gara, non avrei mai pensato di farlo con una vittoria e metterci 69 ore, è stata la ciliegina sulla torta - dice François D'Haene. Sono stato contento di averlo vissuto con la mia famiglia e i miei amici a farmi assistenza. Portare a termine il Tor des Géants® non ti fa sentire il dolore, anche se devo ancora smaltire questo prima di pensare se tornare. Ho dormito in tutto un’ora, il momento più duro è stato domenica notte con la neve al Col Loson, il più bello la mattina di ieri con il Cervino sullo sfondo”.
E un’altra super campionessa sta per fare la storia: Katharina Hartmuth, leader fin dall’inizio, continua a mantenere la testa della gara femminile con tempi che potrebbero farle abbassare il record di 80h19’38” fatto registrare da Sabrina Verjee nel 2022 ed essere la prima donna a scendere sotto il muro delle 80 ore.