La finale di Champions League in programma a San Pietroburgo il 28 maggio è stata spostata a Parigi allo Stade de France. Lo ha deciso l’Uefa alla luce dell’invasione Russia in Ucraina nella giornata di venerdì 25 febbraio.
L’Uefa nell’annunciare lo spostamento della finale di Champions ha voluto ringraziare «il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron , per il suo sostegno personale e l’impegno a trasferire la partita più prestigiosa del calcio europeo per club in Francia in un momento di crisi senza precedenti».
Il comitato esecutivo della Uefa, convocato d'urgenza per la guerra in corso, ha inoltre deciso e annunciato che i club e le nazionali russe e ucraine che gareggiano in competizioni internazionali devono giocare le partite casalinghe in sedi neutrali "fino a nuovo ordine".
La decisione dell'esecutivo Uefa riguarda in particolare lo Spartak Mosca, in corsa in Europa League, ma non il play-off per il Mondiale 2022 tra Russia e Polonia in programma il 24 marzo a Mosca, che dipende dalla Fifa.
Dopo una giornata di studio, di telefonate, di pensieri, Liberty Media ha deciso che il GP di Russia 2022 in programma il fine settimana del 25 settembre, non si disputerà, ufficialmente cancellato dal calendario. La scelta è arrivata all'indomani dell'invasione russa in Ucraina, condannata da tutti i governi occidentali. Uno degli appelli dell'opinione pubblica era l'annullamento di tutti gli eventi sportivi internazionali in Russia: in mattinata anche la UEFA ha confermato lo spostamento della finale della Champions League di calcio da San Pietroburgo a Parigi.
Nella serata di ieri a Barcellona, dove sono in corso i test precampionato, Liberty Media, FIA e i team principal si sono riuniti per discutere il da farsi: la conclusione, come si legge nella breve nota diffusa, è che sia "impossibile disputare il Gran Premio di Russia nelle attuali circostanze".
Anche se le parole usate, forse, fanno intendere che l'evento potrebbe essere ripristinato qualora il quadro dovesse normalizzarsi.