Esaltante bronzo in rimonta per il rinato campione continentale del 2017, ritornato in azzurro dopo uno stop per infortunio lungo un anno. Due anni dopo la vittoria nell’edizione di Kamnik, in Slovenia, è di nuovo sul podio europeo Xavier Chevrier con il bronzo individuale – scrive Fidal.it -.
In mezzo, sedici mesi ai box per un’infiammazione al nervo sciatico.
“Non me lo sarei mai aspettato - racconta il 29enne valdostano dell’Atletica Valli Bergamasche - e sono felicissimo perché fino a quest’inverno pensare di essere qui, anche solo a partecipare, sembrava un’utopia. Sono riuscito a qualificarmi, nella prova di selezione di un mese fa, e poi la condizione è cresciuta".
Che il momento magico era dietro l'angolo Chrevrier l'ha "capito a metà giugno, in una gara regionale, dove ho riprovato sensazioni che mi mancavano da tanto tempo e lì mi sono sbloccato di testa. Questo era forse l’Europeo con il più alto livello tecnico di sempre, una corsa lanciata a tutta dall’inizio alla fine. Abbiamo dato l’anima, tutti e quattro. Peccato che ci sia sfuggito l’oro a squadre di un punto, ma a volte è capitato a noi di vincere per poco e questo è lo sport. Quando mancano le gambe, entrano in gioco le motivazioni".
Oggi aveva quella più grande, che gli ha dato la forza nella volata per il terzo posto. E con gli occhi lucidi dall'emozione dice: "A fine anno diventerò papà, ci ho pensato per tutta la gara. E poi il Cervino è la montagna dei valdostani. Di solito non mi emoziono, ma stavolta ho pianto anch’io di gioia. Devo ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino e mi hanno dato fiducia, dalla famiglia alla mia società, dopo aver rischiato di dover smettere. Ho passato un inverno in palestra, con pazienza. Non avevo ancora intenzione di fermarmi, a 29 anni, e ora voglio riguadagnarmi quello che mi era stato tolto. Ho tante cose da fare, come l’esordio in maratona, che si sono soltanto spostate in avanti, con una carica immensa per restare in un ambiente stupendo, quello della corsa in montagna e dell’atletica”.