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CALCIO | 23 dicembre 2019, 08:50

La Lazio si conferma bestia nera della Juve, la Supercoppa è biancoceleste

La formazione di Inzaghi ripete il 3-1 già confezionato ai danni dei bianconeri in campionato poche settimane fa. Bocciato il tridente 'Dygualdo', gli errori della difesa decisivi nel condannare Sarri

La Lazio si conferma bestia nera della Juve, la Supercoppa è biancoceleste

La Lazio si conferma la bestia nera della Juve. Dopo aver battuto i bianconeri – allora allenati da Allegri – nella Supercoppa giocata nell’agosto del 2017 a Roma, si ripete anche a Riad con lo stesso 3-1 con cui si era imposta in campionato quindici giorni fa.

Vittoria meritata quella dei biancocelesti, che nel primo tempo avevano giocato di più e meglio, trovando il meritato vantaggio con Luis Alberto pareggiato solo in extremis da Dybala, nella ripresa la difesa della Juve è evaporata sul più bello, concedendo il secondo gol di Lulic, prima che nel recupero il nuovo entrato Cataldi calasse il tris su calcio di punizione. Come successo in campionato, la Lazio ha trovato i gol della vittoria nel finale e la Juve ha chiuso in 10 per il doppio giallo a Bentancur, che era stato espulso anche nella partita dell’8 dicembre.

Fallito al cospetto di una rivale di spessore l’esperimento del tridente Dybala-Higuain-Ronaldo, ma soprattutto si sono rilevate sbagliate diverse mosse di Sarri, su tutte l’impiego di De Sciglio e Matuidi, ma soprattutto la poca attenzione di una difesa che ha preso gol in due occasioni a reparto schierato. Il tecnico toscano avrà molto da riflettere in qusti giorni, durante la sosta, perché certi errori non saranno ammissibili tra un paio di mesi, quando si entrerà nella fase decisiva della stagione. Questa Juve che prende gol tutte le partite da tutti gli avversari non può pensare di arrivare fino in fondo senza correttivi.

Cronaca. Al King Saud University Stadium di Riad c’è il tutto esaurito, con 23.361 spettatori paganti, per la partita che assegna il primo trofeo stagionale del calcio italiano. La Juve (che indossa una maglia con i nomi in arabo sulla schiena) conferma il tridente ‘Dygualdo’ anche contro un avversario di spessore come la Lazio -  unica squadra capace di battere i bianconeri in questa stagione - con il recupero di Szczesny tra i pali, Demiral ancora a fianco di Bonucci al centro della difesa, De Sciglio esterno di destra e Matuidi a comporre con Bentancur e l’intoccabile Pjanic il trio di centrocampo.

Simone Inzaghi invece non cambia il suo prediletto 3-5-2 nel quale Correa sostiene Immobile, mentre in mezzo al campo comandano le operazioni la fisicità di Milinkovic Savic e la qualità di Luis Alberto. Proprio lo spagnolo è il più attivo nel quarto d’ora iniziale, con un destro da fuori che finisce alto di poco, firmando poi il vantaggio biancoceleste al minuto 16. Tutto nasce da un dopo gran numero di Lulic sulla fascia, che si ‘beve’ De Sciglio, sul suo traversona lungo poi palla al bacio di Milinkovic per Luis Alberto, che insacca con una botta sotto la traversa.

Subito dopo ancora Lazio pericolosa con Immobile, che trova Demiral attento nel recupero, mentre la Juve fatica a costruire azioni importanti e si fa viva solo con un tiro da fuori di Ronaldo, dopo un bello spunto di Higuain, ma i tre davanti sono staccatissimi rispetto al resto della squadra. La partita viaggia a sprazzi, la Juve ne prende il comando, ma quando la Lazio verticalizza in un amen arriva dalle parti dell’area bianconera, dando sempre la sensazione di poter far male. Alla mezz’ora CR7 si conquista un calcio di punizione dal limite, tutto il pubblico invoca il suo nome per batterlo, se ne incarica invece Dybala, il cui tiro a giro si sibila a fil di traversa.

Passa poco più di un minuto e la Lazio sfiora il raddoppio in contropiede con Correa, che fugge sulla destra e appena dentro l’area calcia di forza, trovando la pronta risposta di Szczesny, con l’intervento di Demiral che evita il possibile tap in di Immobile. Higuain prova a suonare la carica per la Juve, ma al 39’ la Lazio è di nuovo pericolosissima, con la bella azione personale di Milinkovic Savic, sul quale la difesa bianconera rimedia in qualche modo al momento del tiro.

A pochi secondi dal 45’, complice il recupero di palla di Pjanic su Lulic, arriva il pareggio bianconero grazie ad una invenzione di Ronaldo, che dal limite trova lo spazio per trovare una conclusione angolata, sulla quale Strakosha non trattiene e per Dybala è un gioco da ragazzi insaccare a porta vuota. La ripresa vede un maggiore equilibrio in campo, dove un primo tempo giocato meglio dalla Lazio, Sarri dopo una decina di minuti decida di aggiungere qualità e velocità sulla corsia di destra, con l’ingresso di Cuadrado al posto dell’evanescente De Sciglio (che dimostra di non gradire), che fa subito ammonire Luis Alberto, che di lì a poco viene rimpiazzato da Parolo per una scelta più conservativa da parte di Inzaghi, che in precedenza aveva fatto uscire anche Lucas Leiva per affidarsi a Cataldi.

Vedendo un Higuain sparito dal campo nella seconda parte di gara, Sarri rinuncia al tridente e si affida a Ramsey per il tratto finale della sfida. La Lazio ritorna a farsi pericolosa con Correa, pericoloso di testa su azione d’angolo, la risposta della Juve è una sventola da fuori di Cristiano Ronaldo, che manca di poco il bersaglio grosso, ma al minuto 27 la difesa bianconera sembra il presepe di Natale sul cross di Lazzari, la spizzata di Parolo libera al tiro Lulic, perso completamente da Cuadrado, che in diagonale firma il nuovo vantaggio biancoceleste.

A quel punto Sarri rischia il tutto per tutto, affidandosi alla velocità di Douglas Costa al posto dell’inutile Matuidi, per varare una sorta di 4-2-4 per l’arrembaggio finale. In questo modo la Lazio può sfruttare autenitche praterie in contropiede, con il nuovo entrato Caicedo che lancia verso il 3-1 Correa, gol immediatamente annullato per fuorigioco, mentre la Juve attacca a testa bassa ma con poche idee e poche occasioni, se si esclude un colpo di testa di Dybala e quello di Bonucci a fil di palo all’ultimo minuto del tempo regolamentare.

Nel recupero l’ultima occasione su calcio di punizione di Dybala non porta a nulla, mentre non sbaglia dalla parte opposta Cataldi, che arrotonda il punteggio, dopo il rosso a Bentancur. La Lazio vince e festggia, la Juve deve interrogarsi su quello che non va, pensando alle sfide decisive che si giocheranno in primavera in campionato e in Champions.

Juventus – Lazio 1-3

Juventus (4-3-3): Szczesny; De Sciglio (10’ st Cuadrado), Demiral, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic, Matuidi (31’ st Douglas Costa); Dybala, Higuain (21’ st Ramsey), Cristiano Ronaldo. All. Sarri

Lazio (3-5-2): Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Lazzari, Luis Alberto (21’ st Parolo), Lucas Leiva (14’ st Cataldi), Milinkovic Savic, Lulic; Correa, Immobile (37’ st Caicedo). All. Simone Inzaghi

Arbitro: Calvarese di Teramo

Reti: 16’ Luis Alberto, 45’ Dybala, st 27’ Lulic, 48’ Cataldi

Ammoniti: Matuidi, Lucas Leiva, Luis Alberto, Cataldi

Espulso: Bentancur

Massimo De Marzi

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