Ci scrive un lettore: “Spesso vado al Camposanto a trovare i miei e conoscenti. Nel mio giro portavo sempre un fiore sulla tomba purtroppo poco frequentata di Giorgio Dalmonte, nostro vanto come calciatore. Con sommo dispiacere in questi giorni non l’ho più trovata, evidentemente la salma è stata deposta nell’ossario. Mi ha fatto male.
Ricordando che sono stati intestati campi a Puchoz, Volpe, Zambroni, tribune a Garzotto; tutte persone validissime. Penso anche ad un Rossonero aostano che ha giocato nella Aosta (82 gol) nel Milan in A con Schiaffino, Green, Nordhal e in Coppa Campioni, nel Genoa in A e con una presenza in Nazionale B e una in Nazionale giovanile, ovvero Giorgio Dalmonte, sarebbe giusto oltre che doveroso prendere in considerazione la possibilità di intitolare al grande Giorgio Dalmonte il campo di calcio nei pressi della piscina comunale e del pala ghiaccio.
Hanno cancellato tutto del calcio rossonero e questa potrebbe essere una opportunità per dimostrare che le radici esistono e chissà che non rinasca la vera Aosta. Sarebbe una bellissima iniziativa”.
Caro Lettore, la sua sensibilità mi ha scosso perché evidenzia come troppo spesso si ‘dimentichino’ le nostre radici sportive e sociali. Mi chiedo come sia possibile che la nostra comunità dimentichi con estrema facilità chi si è distinto nei vari campi di attività e abbia fatto sventolare alta la bandiera rossonera. Mi auguro che la sua osservazione faccia accendere la lune in chi ha energia in testa. pi.mi.