Chiudere una biblioteca è come uccidere i cuccioli di foca. Di più, Virginia Woolf ha scritto: “Chiudete a doppia mandata le vostre biblioteche, se volete; ma non c'è nessun cancello, nessun lucchetto, nessun catenaccio che potete mettere alla libertà della mia mente”.
Per non parlare di Mircea Eliade che scrisse: “La lettura costituisce per l’uomo moderno una ‘fuga dal Tempo’ simile a quella realizzata con i miti. Sia che si ‘uccida’ il tempo con un romanzo poliziesco, sia che si penetri in un universo temporale estraneo, rappresentato da un romanzo qualsiasi, la lettura proietta l’uomo moderno fuori della sua durata personale e lo inserisce in altri ritmi, lo fa vivere in un’altra ‘storia‘”.
Sono citazioni dettate dalla convinzione che un palazzo dello sport così come tutte le strutture sportive sono da considerare delle biblioteche dove i giovani possono apprendere, oltre che le tecniche delle diverse discipline, il saper vivere, la disciplina, l’autocontrollo, l’autostima ed il sacrificio condito con sudore e sofferenza.
Eppure in Valle d’Aosta, la cui capitale è stata nel 2017 città europea dello sport ed ora lo è la Valdigne, non trova di meglio che chiudere il palasport per lasciare posto ad un non meglio identificato centro per le vaccinazioni anticovid. E bene hanno fatto Piero Marchiando Presidente Coni Valle d’Aosta, Michele Tropiano Presidente Comitato Paralimpico Valle d’Aosta, Jean Dondeynaz Presidente Atletica Valle d’Aosta, Cristiana Martinetto Presidente Arrampicata Valle d’Aosta, Francesca Pellizzer Presidente Ciclismo Valle d’Aosta, Mario Vietti Presidente Pallacenestro Valle d’Aosta, Piergiorgio Ottenga Presidente Tennis Valle d’Aosta, Armando Lodi Presidente Pallavolo Valle d’Aosta, Massimo Verduci Presidente Uisp Valle d’Aosta, Nicoletta Dalto Presidente Comitato Rugby Valle d’Aosta, Angelo Buzio Presidente Comitato Piemonte e Valle d’Aosta a prendere posizione contro una decisione che non trova giustificazione se non nel fatto che il covid in Valle d’Aosta ha cancellato il buon senso.
Ma cosa hanno nella scatola cranica quei soloni che hanno fatto tale scelta? Scelta, comunque, che ricade su una struttura dichiarata inagibile solo qualche settimana fa. Giustamente i presidenti delle varie federazioni hanno osservato che se non è idonea per lo sport perché lo è per altre destinazioni?
Sempre i presidenti delle federazioni dicono: “E’ certo il contraccolpo che le società che utilizzano il palaindoor patirebbero, con alcune di queste che non riuscirebbero a sopravvivere, un dazio che l’opinione pubblica, forse, può anche considerare sacrificabile, ma di diverso avviso sarebbero le centinaia di famiglie dei giovani che le frequentano e che si troverebbero a piedi, così come le centinaia di maggiorenni che gravitano sulla struttura frequentando corsi degli sport più diversi”.
E sempre i presidenti delle federazioni fanno sapere che “secondo i dati indicati dal Libro Bianco sullo Sport in Italia, in un anno sono state evitate, grazie all’attività sportiva, 52mila malattie e 22mila morti, per un totale di 1,5 miliardi di euro risparmiati e chiaramente i numeri, sono in crescita. Gli esperti ci dicono che l’assenza di attività fisica raddoppia il rischio di depressione e di disturbi dell’attenzione, triplica il rischio di disturbi psicosomatici, incluse le dipendenze. Ad esso collegato è unanimemente accettato che lo sport garantisca un fondamentale ruolo per la crescita equilibrata dei nostri giovani”.
Di più, "lo sport non è solo uno spettacolo o la fucina per generare campioni, ma soprattutto è un grande e oramai insostituibile supporto sociale. Il mondo sportivo non lo comunica mai abbastanza ma attraverso la pratica sportiva si producono salute, benessere, crescita cognitiva, inclusione sociale, relazionalità, rispetto e buon uso delle risorse ambientali".
Una decisone, dunque, cervellotica senza senso. In due mesi è stata realizzata una scuola in viale Chabod. Che si andasse incontro ad una vaccinazione di massa lo si sapeva da tempo; un tempo comunque sufficiente per costruire una struttura da adibire a centro vaccinazioni. Ma ci sono anche tante strutture da adibire all’uopo. VdA Structure ha ampi spazi inutilizzati o sottoutilizzati dove potrebbe essere realizzato in centro vaccinazioni. Che dire poi le professionalità presenti in Valle che potrebbero realizzare in pochi giorni una struttura altrettanto idonea nell’area dove è stato realizzato il drive in.
Tanto per non far nomi Diego Peraga, il patron di Maison Loisir potrebbe garantire una struttura che nulla avrebbe da invidiare dall’ospedale Covid in fase di realizzazione nei pressi del Parini.
Ma fino ad oggi la politica e l’Usl cosa hanno fatto? Ancora una volta sono in ritardo, si sono fatti prendere in contropiede. Ciò dimostra che la Valle d’Aosta deve dotarsi di una struttura polivalente per qualsivoglia emergenza. Ai tempo dell’alluvione sono state utilizzate le caserme. Oggi non ci sono più. Serve una struttura polivalente.
Patrizio Gabetti, direttore del giornale, ha ricordato i numeri degli utilizzatori per capire l'importanza che riveste il palasport nel settore del benessere psico-fisico dei valdostani: dieci palestre per altrettante discipline sportive, utilizzate da 2.179 persone nel 2019. Dieci realtà tra sezioni locali di Federazioni, Enti di promozione sportiva e associazioni Asd che hanno fatto del fabbricato in regione Tzamberlet la loro 'casa' dalla quale stanno per essere sfrattati.
L'utilizzo della struttura è così ripartito: ginnastica per adulti 727 utenti e 33,36% di utilizzo; arrampicata sportiva 496 e 22,76%; atletica leggera 332 e 15,24%; ginnastica 257 e 11,79%; arti marziali 200 e 9,18%; pre atletismo 72 e 3,30%; pugilato 70 e 3,21; lotta libera 14 e 0,64; scherma 9 e 0,41%, attività soggetti autistici 2 e 0,09%. Senza dimenticare che nel palaindoor trova posto anche la palestra per i disabili.
E questo non è poco.
Il Palasport di Aosta è una risorsa importante non solo per il territorio aostano, ma per tutta la regione. Una delle strutture più grandi della regione che ha saputo ritagliarsi uno spazio determinante nel campo delle attività sportive e va tutelata allontanando qualunque ipotesi di chiusura o di sottrazione al mondo dello sport.
Altrimenti di covid si muore anche per mancanza di buon senso