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CALCIO | 19 ottobre 2020, 08:36

Calcio: Campionati regionali 'salvi' fino alla Seconda categoria

Calcio: Campionati regionali 'salvi' fino alla Seconda categoria

Non è ancora chiaro al '100', ma l'interpretazione più corretta del nuovo Dpcm del Governo Conte per contrastare il contagio da Covid è che il calcio dilettantistico dovrebbe essere salvo fino alla Seconda Categoria. Sospensione invece delle partite delle scuole calcio e dell’attività di base, che potrà essere svolta solo con allenamenti con distanziamento e senza fasi agonistiche. 

 

Nel testo letto ieri sera dal Premier Conte si specifica che sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale o regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato italiano paralimpico (Cip) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali,  discipline sportive associate, enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi  internazionali.

Per tali eventi e competizioni è consentita la presenza di pubblico, con una percentuale  massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi, esclusivamente negli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere, con adeguati volumi e  ricambi d’aria, a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di  almeno un metro sia frontalmente che lateralmente, con obbligo di misurazione della temperatura  all’accesso e l’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie.

Le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, possono stabilire, d’intesa con il ministro della Salute, un diverso numero massimo di spettatori in considerazione delle dimensioni e  delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti; con riferimento al numero massimo di spettatori per  gli eventi e le competizioni sportive non all’aperto, sono in ogni caso fatte salve le ordinanze già  adottate dalle regioni e dalle province autonome, purché nei limiti del 15% della capienza.

Le sessioni  di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra,  sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni Sportive Nazionali.

L’attività sportiva dilettantistica di base,  le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma  individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono inoltre sospese tutte le gare, le  competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale.

Critico sul Dpcm il presidente della Lega nazionale dilettanti, Cosimo Sibilia: "Se da un lato sembrerebbe garantita la prosecuzione dell’attività dilettantistica a livello nazionale e regionale, non possiamo dire lo stesso per quella provinciale e giovanile. Se così fosse siamo preoccupati perché impedire lo sport soprattutto a bambini e ragazzi equivale a creare un forte squilibrio tra una socialità organizzata e quella disorganizzata, quella che porterà migliaia di giovani a vivere il proprio tempo libero senza regole e senza responsabilità, a differenza di ciò che avrebbero potuto garantire le società sportive dilettantistiche che hanno investito risorse e mezzi per consentire la ripresa in sicurezza delle attività sportive".

red. spr.

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