La Valle d'Aosta e lo sport, un binomio sul quale abbiamo avuto modo discutere con il presidente del Coni Valle d'Aosta, Piero Marchiando, da cui è emerso lo spaccato sull'attività sportiva nella nostra realtà regionale.
Lo sport valdostano in termini economici sta risentendo della crisi?
“Il movimento sportivo valdostano – ha spiegato Piero Marchiando - pare essere ancora vivace, ma, da quanto si può percepire nell’ambito dei rapporti istituzionali correnti con FSN (Federazioni Sportive Nazionali); DSA (Discipline Sportive Associate) e EPS (Enti di Promozione Sportiva), ritengo che anche in Valle d’Aosta lo sport stia risentendo della crisi. Le risorse sono sempre più limitate e le responsabilità (amministrative, fiscali, gestionali) aumentano”.
Ci può dare qualche dato riguardante il Coni in Valle?
“Il numero di società sportive in Valle d’Aosta – ha proseguito - è in percentuale sul numero degli abitanti il più alto d’Italia a testimonianza di una certa vivacità del movimento sportivo locale. Ecco alcuni numeri: le società affiliate a FSN sono 231 e fra queste le più numerose sono sci 49, calcio 24, ciclismo 23, bocce 16, pallavolo 12, tennis e pesistica 8, nuoto e golf 7. Le società affiliate a DSA sono invece 73 con la maggior parte che sono riguardanti gli sports tradizionali 60, il rafting 5 e l'arrampicata sportiva 3”. I dati in linea con quelli del 2012 che evidenziano come la Valle d'Aosta sia l'unica regione italiana nella quale al primo posto per numero di tesserati non vi è il calcio, che è secondo tra gli sport più praticati, ma gli sport invernali, a seguire l'atletica leggera, il ciclismo e il golf.
Ci da infine qualche informazione sulla situazione degli impianti e sulle strutture in Valle d'Aosta?
“La dotazione degli impianti in Valle d’Aosta è generalmente migliore di quella delle altre regioni italiane e questo, sino ad ora, ha indubbiamente favorito la pratica sportiva ed è uno degli elementi che giustificano il maggior numero di tesserati rispetto alla media nazionale. Adesso, però, - ha concluso il presidente del Coni Valle d'Aosta - vi sono evidenti difficoltà da parte degli enti pubblici proprietari degli impianti nel trovare e mettere a disposizione risorse adeguate per la manutenzione delle strutture e per la gestione degli impianti con il rischio che si proceda ad esternalizzazioni delle gestioni che, laddove vadano a buon fine, se gestite senza la dovuta attenzione alla funzione sociale dello sport possono fortemente penalizzare il mondo sportivo”.