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CALCIO | 27 maggio 2020, 17:01

Calcio: Aria di ristrutturazione nel calcio dilettantistico

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Calcio: Aria di ristrutturazione nel calcio dilettantistico

iL calcio dilettantistico sta andando incontro a una ristrutturazione importante. Tanti club dovranno rivedere i propri budget in vista della prossima stagione, tante attività che fungevano da ossigeno per le società dilettantistiche saranno costrette a rivedere il loro contributo annuale offerto.

Momento di riflessione fondamentale, per una ristrutturazione che deve esserci a 360 gradi, visto l’andamento degli ultimi anni dove nei campionati di Eccellenza o Promozione, si era arrivato a cifre folli per gestire una stagione.  

Per i calciatori dovrebbe esserci un rimborso spese e invece, spesso, è un vero e proprio stipendio. Richieste di assegni, mensilità anticipate altrimenti non giocano, giovanissimi accompagnati da pseudo procuratori come fossero dei piccoli fenomeni del calcio. A seguito di questa emergenza, ci sarà l’esigenza di ripartire dai giovani, potenziando seriamente i settori giovanili, riducendo i costi facendo un calcio sostenibile rispolverando alcune figure forse sottovalutate negli ultimi tempi, dall’istruttore, l’educatore, agli osservatori delle scuole calcio. Avremmo forse più gente che si impegnerebbe nella gestione di associazioni calcistiche, giocherebbe solo chi ha veramente voglia di giocare, le squadre si formerebbero con giocatori del proprio territorio e tutti i “trafficoni” composti da pseudo procuratori o fantomatici procacciatori d’affari verrebbero a sparire perché non avrebbero più terreno fertile.

Programmazione e progettazione senza improvvisazione, perché si può essere professionisti anche tra i dilettanti. La competenza, mentalità, il sacrificio fanno la differenza. Quando qualcuno si auto proclama la qualifica di direttore sportivo, o si auto proclama osservatore solo perché ritiene di saper criticare un calciatore, nascono qui i problemi.

Nel calcio chi semina raccoglie e il giudice supremo è sempre il campo, che da risposte a tutto. La speranza è che possa esserci un calcio dilettantistico diverso, sorretto dalla sola pura passione e volontà e più libero dai conti e dagli aspetti economici, non sia una chimera, ma lo sbocco naturale di un movimento che non può più sorreggersi sulle fondamenta di cartone così come in questi anni trascorsi.

m.d.

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