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CALCIO | 07 giugno 2017, 12:04

Toro, dopo lo ‘scudetto del bilancio’ bisogna centrare l’Europa sul campo

Toro, dopo lo ‘scudetto del bilancio’ bisogna centrare l’Europa sul campo

La scorsa settimana, a campionato finito, il Toro ha fatto incetta di premi. Antonio Comi, in qualità di direttore generale, è andato a Roma a ritirare lo scudetto per il “Fair play finanziario” assegnato alla società granata. Poi è stata la volta del presidente Cairo, che si è visto insignire della carica di Cavaliere del lavoro per i meriti acquisti sul campo. Quel campo, ma di gioco, dal quale ora sono i tifosi ad attendersi riconoscimenti e risposte all’altezza.

Nel calcio del terzo millennio i conti in ordine sono una condizione necessaria per sopravvivere, a meno che alla spalle non si abbia gruppi cinesi, finanziarie saudite o magnati russi. Proprio il Toro lo sa bene, visto che la fine che ha fatto una dozzina d’anni fa, quando qualcuno sbandierava lo scudetto del bilancio malgrado la serie B e dopo un paio d’anni si ritrovava a non essere nemmeno iscritto al campionato. Dal punto di vista della salute economica il Toro sta benone, addirittura benissimo che entro il 30 giugno andrà ad incassare anche una trentina di milioni di euro da Napoli e Roma per i riscatti (già fissati lo scorso agosto) dei cartellini di Maksimovic e Bruno Peres.

Ora bisogna fare in modo che questi denari vengano investiti e bene per centrare finalmente quella zona europea che è il traguardo che prima aveva fissato Mihajlovic e adesso anche il presidente Cairo ha citato a chiare lettere. La priorità, visti i numeri dell’ultima stagione, è puntellare in modo adeguato una difesa che ha chiuso il campionato sfiorando la quota record di 70 gol subiti. Da tempo il Toro ha acquistato il brasiliano Lyanco e ha deciso di riportare a casa il giovane Bonifazi, tra i protagonisti della storica promozione della Spal, già entrato nell’orbita della nazionale di Ventura e punto fermo della Under 21. Per caratteristiche tecniche e fisiche ricorda Maksimovic, con l’auspicio possa fare altrettanto bene come il gigante serbo.

A proposito di Maksimovic, il Napoli vorrebbe provare a ottenere uno sconto sui 20 milioni stabiliti per il riscatto, vista la pochezza di impiego del difensore e i tanti problemi fisici che lo hanno accompagnato nell’ultima stagione, ma il Toro da quell’orecchio proprio non ci sente. Ed allora prende corpo l’ipotesi che dalla cifra possa essere scalato molto, se non quasi tutto, offrendo delle contropartite tecniche. I partenopei avrebbero offerto il difensore Tonelli e la punta Zapata, di ritorno dal prestito all’Udinese: sul primo c’è sostanziale identità di vedute, sul colombiano meno. Perché è vero che un paio d’anni fa il Toro si era già interessato a lui, ma il Napoli valuta Zapata 20 milioni, la società granata la metà. Non sarà facile arrivare ad una intesa, anche se essendo a inizio giugno il tempo non manca.

Un tassello da andare a sistemare in tempi rapidi è invece quello del portiere. Forse addirittura dei portieri, perché dopo l’addio di Padelli (in scadenza di contratto e destinato all’Inter) e il ritorno di Hart in Inghilterra, il Toro non a ancora finito di sfogliare la margherita a proposito dei gigante Milinkovic-Savic. Nelle prime settimane di lavoro alla Sisport non ha convinto il preparatore dei portieri Di Sarno e la società sta valutando se mandarlo una stagione in prestito a farsi le ossa, piuttosto che tenerlo ma con la prospettiva di fargli fare il numero 12. Di sicuro, non sarà lui il titolare e il Torino sta lavorando per riuscire ad arrivare, magari già questa settimana, a definire l’ingaggio di Salvatore Sirigu.

L’ex portiere del Palermo da un anno e mezzo è finito tra le riserve nel Psg, perdendo anche la nazionale. Il ragazzo smania dalla voglia di tornare a giocare e la sua società, essendo il giocatore in scadenza nel 2018, non può nemmeno tirare troppo la corda sul prezzo. Probabile che Toro e Paris Saint Germain trovino una intesa, bisognerà a questo punto convincere il giocatore a tagliarsi uno stipendio da 3 milioni a stagione che è fuori dai parametri granata: un quadriennale da 1,5 milioni a stagioni sarebbe l’offerta della società di Urbano Cairo, a breve si attende la risposta di Sirigu, che avrebbe già espresso la volontà di tornare in Italia.

Per il centrocampo sono tornati d’attualità i nomi di Castro (Chievo) e Donsah (Bologna), cercati già a gennaio, ma per i quali non si era nemmeno iniziata la trattativa, vista l’enorme distanza tra domanda e offerta. Ora, con tutta l’estate di mezzo e non le poche settimane della finestra invernale di mercato, una delle due piste potrebbe tornare percorribile. Il Toro è a caccia anche di una punta, al di là della vicenda Zapata, sperando che si tratti solo di una alternativa a Belotti. Non del suo sostituto, ma questa è un’altra storia. Del destino di mister 100 milioni si parlerà a lungo e attorno al futuro del centravanti granata e azzurro ruoterà tutto il mercato. Con la speranza che a breve si esca dall’incertezza, in un modo o nell’altro: il Toro non può arrivare a ferragosto senza sapere se il Gallo guiderà ancora il suo attacco.

Massimo De Marzi

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