ATTUALITÀ - 01 giugno 2025, 08:55

William Boffelli, record sul tetto d’Europa: nuovo FKT sul Monte Bianco in 4 ore e 43 minuti

Partito all’alba dalla chiesa di Chamonix e rientrato poco dopo le 10:30, l’atleta bergamasco ha stabilito il nuovo “Fastest Known Time” sul Monte Bianco, migliorando di oltre 11 minuti il primato di Benjamin Vedrines. Scarpe da corsa, sci in spalla e un cuore pieno di coraggio: la leggenda del “fast & light” continua

William Boffelli

William Boffelli

All’alba, mentre Chamonix ancora dormiva e il cielo si tingeva d’ambra sopra le cime, un uomo è partito con passo leggero ma cuore pesante di intenzioni. William Boffelli, bergamasco di Roncobello, da tempo trapiantato a Courmayeur per lavoro e amore per l’alta quota, ha sfidato la montagna più alta delle Alpi, non per conquistarla, ma per danzarci sopra il tempo.

Alle 5:45 del mattino, dalla piazza della chiesa di Chamonix, è scattato il cronometro. Scarpe da corsa ai piedi, sci e scarponi nello zaino, l’equipaggiamento alpinistico ridotto all’essenziale ma sufficiente per affrontare il gigante bianco. Fino a 2200 metri di quota ha corso. Poi ha cambiato assetto: via le scarpe, dentro gli scarponi, sci ai piedi, pelli di foca e via verso la vetta.

La salita è stata una cavalcata contro la gravità e contro la storia. Alle 9:30, William era già sui 4810 metri del Monte Bianco, la cima d’Europa, a respirare il cielo. Ma il record era ancora lontano. Via le pelli, e giù, in una discesa da brividi, rapida, precisa, affamata di secondi. Poi di nuovo corsa, a piedi, verso il punto di partenza, dove tutto era cominciato.

Ore 10:28 circa: Chamonix l’ha visto tornare, un’ombra rapida tra le strade che si svegliano, con il cronometro fermo a 4 ore, 43 minuti e 24 secondi. Undici minuti in meno del record che Benjamin Vedrines, forte alpinista del team The North Face, aveva firmato appena sette giorni prima (4h54’41”).

In un baleno, Boffelli ha lasciato dietro di sé anche i nomi pesanti di Jack Kunzle e del leggendario Kilian Jornet, protagonisti delle imprese precedenti.
Al femminile, intanto, resiste il tempo della francese Elise Poncet: 6h54’47”, sempre di maggio 2025.

La sua impresa, che gli appassionati definiscono “fast & light”, non è solo un gioco di cronometri: è un gesto poetico e feroce, una sfida al limite dove l’alpinismo si fonde con la corsa, dove ogni scelta pesa come una corda tesa tra il cielo e il rischio.

Boffelli non ha solo corso e sciato. Ha raccontato, con le gambe e il fiato, una visione moderna dell’alpinismo: veloce, essenziale, profondamente connessa alla montagna. Un gesto atletico e spirituale che resterà inciso nella roccia del Monte Bianco e nel cuore di chi ama spingersi sempre un po’ più in là.

pi.mi.

SU