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Bene a sapersi | 14 novembre 2023, 07:00

La beneficenza al tempo del Covid: tra solidarietà e fragilità

Secondo un sondaggio condotto da Imcoresearch nel 2023, il 73% degli italiani ha dichiarato di aver fatto donazioni in beneficenza durante la pandemia.

La beneficenza al tempo del Covid: tra solidarietà e fragilità

La pandemia di covid-19 ha avuto un impatto significativo sulla società italiana, inclusa la beneficenza. Da un lato, la crisi economica ha causato un aumento della povertà e della vulnerabilità, aumentando la domanda di assistenza da parte delle organizzazioni di beneficenza. Dall'altro, la pandemia ha anche stimolato la generosità delle persone, che hanno risposto con donazioni e volontariato per aiutare i più bisognosi. Le conseguenze della crisi hanno messo a dura prova le persone più fragili, ma soprattutto i giovani che si sono ritrovati a dover affrontare difficoltà economiche, sanitarie e psicologiche.

In questo contesto, la beneficenza ha svolto un ruolo importante nel sostegno alle persone e alle famiglie in difficoltà, offrendo un supporto concreto a chi ne aveva più bisogno. Attraverso donazioni di beni materiali, servizi e denaro, le organizzazioni non profit hanno contribuito a mitigare gli effetti della crisi e a garantire a tutti i cittadini un minimo di dignità e benessere.

Un aumento della domanda

La pandemia ha avuto un impatto negativo sull'economia italiana, con un aumento della disoccupazione e della povertà. Secondo l'Istat, nel 2020 la povertà assoluta in Italia ha raggiunto il 9,4%, con un aumento di 1,4 punti percentuali rispetto al 2019. Questo aumento della povertà ha avuto un impatto significativo sulla domanda di assistenza da parte delle organizzazioni di beneficenza.

La solidarietà tra gli italiani

La pandemia ha risvegliato un forte senso di solidarietà tra gli italiani. Secondo un sondaggio condotto da Imcoresearch nel 2023, il 73% degli italiani ha dichiarato di aver fatto donazioni in beneficenza durante la pandemia. Questo dato è significativo, soprattutto se si considera che la propensione alla beneficenza in Italia era già in aumento negli anni precedenti. La solidarietà si è espressa in diversi modi. Molti cittadini hanno donato beni di prima necessità, come cibo, medicine e vestiti, a chi ne aveva bisogno. Altri si sono offerti volontari per aiutare le persone più vulnerabili, come gli anziani e le persone con disabilità. Altri hanno fatto donazioni economiche a favore di organizzazioni non profit.

Le motivazioni della solidarietà

Le motivazioni che hanno spinto gli italiani a donare sono molteplici. In primo luogo, la pandemia ha fatto emergere una maggiore sensibilità al tema della solidarietà e della giustizia sociale. In secondo luogo, la crisi economica ha colpito duramente molte famiglie, generando un aumento della domanda di aiuto.

I principali ambiti di intervento

Le donazioni hanno riguardato principalmente tre ambiti:

 

  • La sanità: la pandemia ha messo a dura prova il sistema sanitario italiano, generando un aumento della richiesta di donazioni per l'acquisto di attrezzature e dispositivi medici.
  • La solidarietà sociale: la pandemia ha avuto un impatto negativo sul reddito e sull'occupazione, generando un aumento della povertà e della vulnerabilità sociale. Le donazioni sono state utilizzate per sostenere le persone in difficoltà, fornendo loro cibo, vestiti e assistenza.
  • La ricerca scientifica: la ricerca scientifica ha svolto un ruolo fondamentale nella lotta contro il Covid-19. Le donazioni hanno contribuito a finanziare gli studi sui vaccini e sulle terapie.

La beneficenza nelle regioni italiane

Lo studio di Polfish ha anche monitorato la beneficenza nelle varie regioni italiane durante la pandemia ed ha rilevato che la beneficenza è stata più diffusa nelle regioni del sud Italia, dove la crisi ha avuto un impatto più significativo. In particolare, le regioni che hanno registrato i livelli più alti di beneficenza sono state l'Abruzzo, la Campania e la Puglia. Lo studio ha anche rilevato che la beneficenza è stata più diffusa tra le persone di età superiore ai 65 anni e tra le persone con un alto livello di istruzione. Queste differenze sono probabilmente dovute al fatto che le persone di età superiore ai 65 anni sono più vulnerabili agli effetti della crisi e che le persone con un alto livello di istruzione sono più sensibili ai bisogni degli altri. 

Conclusione

La pandemia di Covid-19 ha messo a dura prova la società italiana, ma ha anche fatto emergere una forte solidarietà tra le persone. La beneficenza ha svolto un ruolo importante nel sostenere le persone e le famiglie in difficoltà, contribuendo a costruire una società più equa e inclusiva.

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