RUGBY - 26 novembre 2022, 09:11

L’impegno del Rugby Club Biella verso gli orfani dell’Arma dei Carabinieri.

A consegnare il riconoscimento al Presidente del BRC è stata proprio una 12enne biellese assistita dall’ONAOMAC

L’impegno del Rugby Club Biella verso gli orfani dell’Arma dei Carabinieri.

Un nuovo importante ed intenso momento sancisce, ancora di più, la consolidata particolare vicinanza tra l’Arma dei Carabinieri ed il Biella Rugby Club, a suggellare quanto già avvenuto lo scorso 9 settembre in occasione dell’incontro di rugby tra le compagini Nazionali femminili di Italia e Francia, evento trasmesso in diretta dall’emittente televisiva Sky Sport. Nell’occasione, presso lo Stadio del Rugby di questo Capoluogo, alla presenza di un folto pubblico di appassionati, la Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri dell’Arma dei Carabinieri di Firenze aprì l’importante manifestazione, esibendosi con alcuni pezzi musicali e suonando gli Inni Nazionali italiano e francese prima del fischio iniziale dell’incontro, suscitando l’emozione degli atleti e di tutti i presenti.

Ieri sera, presso la “Cittadella del Rugby”, si è tenuto un incontro tra gli atleti e dirigenti del Biella Rugby Club, tra cui il Consigliere Federale Vittorio Musso, ed il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Biella, Colonnello Mauro Fogliani, insieme ad una nutrita rappresentanza di militari dell’Arma Biellese, nel corso del quale il Presidente del BRC ha ricevuto un oggetto ricordo da parte dell’Opera Nazionale di Assistenza per gli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri un riconoscimento per i “Benefattori dell’Onaomac” che si sono prodigati in opere di assistenza per gli orfani dell’Arma. In proposito, proprio il Presidente del RCB, a nome dello stesso Club, si è reso protagonista di un’importante iniziativa benefica in favore dell’ONAOMAC, con lo scopo di agevolare gli studi degli orfani dei militari dell’Arma.

L’Opera svolge la sua funzione anche nella nostra Provincia, amorevolmente garantendo sostegno e vicinanza agli orfani dei militari Biellesi che ci hanno lasciati.

A consegnare il riconoscimento al Presidente del BRC è stata proprio una 12enne biellese assistita dall’ONAOMAC.

L’occasione ha ancor più rafforzato il legame di stima e di amicizia già esistente tra i Carabinieri ed il Biella Rugby Club, al quale viene espresso, in tutte le sue componenti, il più sentito ringraziamento dell’Arma dei Carabinieri, dell’Opera e, primi tra tutti, degli orfani e delle loro mamme.

 

ONAOMAC Ente Morale di natura privatistica che ha il suo Organo tutorio nel Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri.

L'O.N.A.O.M.A.C. (OPERA NAZIONALE DI ASSISTENZA PER GLI ORFANI DEI MILITARI DELL'ARMA DEI CARABINIERI) assiste circa 1000 orfani, a ciascuno dei quali eroga un sostegno semestrale, distinto per fasce d'età, sino al compimento degli studi.

L'assistenza agli orfani disabili, invece, è a vita. L'Opera è amministrata da un Consiglio di Amministrazione nominato dal Ministro della Difesa, su proposta del Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri. Del Consiglio fanno parte ufficiali e sottufficiali, in servizio ed in congedo, militari del ruolo degli ispettori, dei sovrintendenti o degli appuntati dei Carabinieri in servizio, un generale cappellano, capo del Servizio Spirituale dell'Arma dei Carabinieri ed una vedova di militare dell'Arma.

Le disponibilità finanziarie derivano da:

-           contributi volontari mensili elargiti dai militari di ogni grado dell'Arma dei Carabinieri;

-           interessi sui titoli di Stato;

-           canoni di locazione degli immobili, ricevuti in donazione, eredità o legato;

-           elargizioni liberali da parte di militari dell'Arma, in servizio ed in congedo, nonché di privati cittadini estimatori dell'Arma.

L'Opera non riceve contributi di sorta dallo Stato. L'attività assistenziale che essa realizza in favore degli orfani è resa possibile prevalentemente dai suddetti contributi volontari mensili (che rappresentano circa il 90 % delle entrate). Ciò costituisce motivo di vanto e orgoglio per l'Arma perché è testimonianza concreta del legame ideale che unisce l'Istituzione alle famiglie dei colleghi meno fortunate.

red

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