Il ritorno in gara non è mai semplice da gestire: né a livello mentale sul ritmo da tenere in prova speciale, né sulle regolazioni di set up di una Clio trofeo sulla quale Corrado Peloso saliva, in gara, per la terza volta dopo l’Elba e il Valle d’Aosta, utilizzato come gara test.
“Abbiamo tanto lavoro da fare per avvicinarci al ritmo, davvero elevato, dei più veloci del Trofeo. È stato importante percorrere tanti chilometri in prova speciale per aumentare il feeling con una vettura che, per me, rimane ancora in parte da scoprire e, solo allora, da cucirmi addosso”.
Accorti nella prima, e lunga, speciale di apertura del 35° Rally Lana - disputata in notturna venerdì sera -, Peloso e Paolo Carrucciu hanno iniziato ad aumentare il ritmo e a diminuire il distacco al chilometro in speciale dai più veloci nel primo dei due loop di prove della seconda giornata di gara, andata in scena oggi nel biellese.
Ma è nel secondo giro di tre prove che Corrado ha iniziato a dare del tu alla Clio facendo segnare sul secondo passaggio di Bielmonte un quarto tempo a 11”1 da Marco Varetto, dominatore di tappa del Clio Trophy e di Gruppo RC5N ma non in lizza per il trofeo.
“Il nostro riferimento in gara, una volta out il siciliano Lanzalaco per uscita di strada, è diventato Andrea Scalzotto” - spiega Corrado -. Trofeista di lungo corso, rivale di tante lotte sul filo del secondi è stato il riferimento giusto per capire a che livello erano arrivati Corrado, Paolo e la Clio Gliese Engineering. “Siamo partiti da un ritardo di 1” a chilometro per arrivare al mezzo secondo nel secondo loop di speciali. Ora sappiamo che la strada intrapresa è quella giunta: arriviamo da due mesi di stop e il lavoro fatto ha iniziato a pagare. Niente rischi ma tratti fatti un po’ più forte e nei quali, intertempi alla mano, avevamo il giusto ritmo. Siamo soddisfatti”.
Nella classifica del Clio Trophy Peloso e Carrucciu sono risaliti al quarto posto con una gara in meno disputata. Ora focus sul San Martino di Castrozza, rally trentino che Corrado conosce molto bene, in programma il 9 e 10 settembre. Al termine della stagione del Cira, il Campionato italiano rally asfalto, mancano ancora tre gare: San Martino, Città di Modena e Rally Aci Como.
D’altronde, con una Clio Rally 5 arrivata nella prima mattina di ieri all’Isola d’Elba dalla factory del Sébastien Loeb Racing, da inventare c’era ben poco.
“L’obiettivo era fare chilometri in gara e iniziare a trovare i feedback che servono a me e alla squadra per essere a livello dei migliori durante la stagione - chiarisce il concetto Corrado -. Sia per me che per la Gliese è una vettura del tutto nuovo. E va capita prima di poter accelerare”.
Partito accorto nella prima tappa, disputata nel tardo pomeriggio di ieri con fondo ancora bagnato e proseguita nella notte elbana con il secondo loop di prove, Peloso ha iniziato a prendere confidenza con la Clio. Ma senza darle ancora del tu.
“Quello - dice - ho iniziato a farlo oggi in certi tratti di speciale. È una vettura con un potenziale pazzesco, basti pensare che il vincitore di Trofeo Lanzaleco ha lottato tutta la gara per la vittoria tra le due 2 ruote motrici. Ha delle reazioni che, al limite, mi piacciono molto. E posso dirlo dopo una giornata, quella di oggi, nella quale, sul Monte Perona, abbiamo trovato pioggia, nebbia e un asfalto che sembrava ghiaccio per quanto fosse scivoloso. E questo è l’elemento più importante che io e l’ingegnere (Giorgio Marazzato, a capo di Gliese Engineering, ndr) mettiamo nel bagaglio delle esperienze per poter iniziare a crescere. Siamo agli inizi ed è tutto da costruire: abbiamo molto da lavorare e siamo pronti a farlo. La direzione presa è quella giusta. Abbiamo ritrovato un avversario, Andrea Scalzotto, con il quale ho lottato a lungo nel Trofeo Suzuki: il nostro obiettivo è arrivare di nuovo a lottare con lui e sappiamo che abbiamo il potenziale per farlo”.