SPORT INVERNALI - 07 febbraio 2022, 15:57

Snowboard: Emilano Lauzi quinto nello Slope style di Beijing

Lauzi è nato e cresciuto agonisticamente in Valle d’Aosta a Courmayeur nelle fila dello Sc Crammont MB

Emiliano Lauzi

Emiliano Lauzi

All’esordio nella rassegna a Cinque cerchi Emiliano Lauzi conquista uno splendido quinto posto nello Slope style alle Olimpiadi di Beijing/Pechino 2022.

L’oro è andato al canadese Max Parrot, che ottiene il suo miglior ‘score’ nella seconda delle tre run, totalizzando 90.96 punti; alle sua spalle, il cinese Yiming Su (88.70) e l’altro canadese Mark McMorris (88.53). Al quarto posto lo statunitense Redmond Gerard (83.25) e al quinto, nella ‘run’ d’esordio della finale, Emiliano Lauzi (Sc Crammont MB; 80.01).

Il Free snow – Slope stype e Big Air – è entrato nel programma olimpico a Sochi 2014, e il quinto posto di Emiliano Lauzi è il miglior piazzamento ‘all time’ di un azzurro alle Olimpiadi; il precedente, la 12° posizione di Alberto Maffei, nel Big Air a Sochi.

Emiliano Lauzi, milanese, ventisettenne, è nato e cresciuto agonisticamente in Valle d’Aosta a Courmayeur nelle fila dello Sc Crammont MB del presidente Ottavio Bieller.

Sci alpino

Prima di Federica Brignone (Cs Carabinieri; bronzo a PyeongChang 2018, Korea e argento a Beijing/Pechino 2022, Cina) soltanto tre atlete hanno conquistato una medaglia olimpica in almeno due edizioni diverse nello Sci alpino femminile.

La prima è stata un’altra valdostana, Giuliana Minuzzo Chenal, bronzo in Discesa libera a Oslo 1952 e in Gigante a Squaw Valley 1960; Isolde Kostner, doppio bronzo a Lillehammer 1994 in SuperG e Discesa libera, argento in Discesa libera a Salt Lake City 2002. Tre volte sul podio in tre edizioni diverse Deborah Compagnoni: oro in SuperG a Albertville 1992. Oro in Gigante a Lillehammer 1994 e oro e argento a Nagano 1998, in Gigante e Slalom.

Federica Brignone e anche la seconda atlete azzurra a salire sul podio in due edizioni consecutive dei Giochi, eguagliando Deborah Compagnoni, con la doppietta d’oro nel Gigante di Lillehammer 1994 e a Nagano 1998.

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