Il bresciano, già campione d'Europa e al debutto nella Parigi-Roubaix, vince in volata la regina delle Classiche, cancellata nel 2019 e slittata da aprile a ottobre a causa della pandemia. Battuto allo sprint il favorito Van der Poel. "Ero veramente al limite, è un sogno che si avvera" le prime parole del corridore del team Bahrain Victorious. L'Italia non vinceva alla Roubaix dal 1999.
Sarà ricordata come un'edizione epica della Regina delle Classiche - cancellata nel 2019 e slittata da aprile a ottobre a causa della pandemia - perfino di più della 'solita' gara ad eliminazione diretta: un vortice di emozioni e spettacolo, cadute, pioggia e fango, appunto, protagonisti assoluti per 257 chilometri, di cui 55 di pavé. E le 'maschere' più eroiche di questa 118^ Roubaix sono italianissime: quella di Colbrelli, al debutto all'Inferno del Nord; ma anche quella di Gianni Moscon, quarto al traguardo. Perché il trentino è stato nel gruppetto di fuga dalle prime pedalate, è sopravvisssuto al durissimo e iconico Arenberg, scappando in solitudine sul Mons-en-Pévèle e sfidando pietre e pozzanghere, inseguito proprio dal campione d'Italia e d'Europa di Desenzano, dal belga e dall'olandese.
L'ordine d'arrivo della Parigi-Roubaix
1) Colbrelli 6h01'57" (Ita)
2) Vermeersch (Bel) s.t.
3) Van der Poel (Ola) s.t.
4) Moscon a 44" (Ita)
5) Lampaert (Bel) a 1’16”
6) Laporte (Fra) s.t.
7) Van Aert (Bel) s.t.
8) Van Asbroeck (Bel) s.t.
9) Boivin (Can) s.t.
10) Haussler (Aus) s.t.