Il comitato Olimpico della Nuova Zelanda ha diramato la lista degli atleti che prenderanno parte ai Giochi e tra questi c’è proprio la sollevatrice di pesi Lauren Hubbard, 43 anni. Da 13 anni ha cambiato sesso, e nome, passando da Gavin a Lauren appunto e ha ricevuto l’idoneità per competere nelle gare femminili di sollevamento pesi.
Ciò è reso possibile da linee guida specifiche del Comitato Olimpico Internazionale del 2015, che permettono ad ogni atleta transgender di competere in gare femminili solo controllando i livelli di testosterone, che siano inferiori alla soglia richiesta almeno 12 mesi prima delle gare. Hubbard, che ha partecipato anche a gare maschili in passato, ha superato il test.
Il primo ministro samoano Malielegaoi non ci sta: "Quello è un uomo e tra gli uomini deve gareggiare". La collega Tracey Lambrechs commenta: "Siamo tutti a favore della parità di diritti, ma se un soggetto di 43 anni biologicamente maschio viene autorizzato a vincere le Olimpiadi quanti uomini in futuro cambieranno genere per rubare il podio a noi donne? Sarebbe più corretto assegnare due medaglie". La belga Anna Vanbellinghen rincara la dose: "E' una barzelletta di cattivo gusto". Contrari anche i comitati olimpici australiani, di alcuni Paesi dell'Est e del Camerun che sottolinea (infelicemente) come da loro il cambio di sesso sia un reato penale.
<form method="post" data-allow-disabling="false" data-article-id="1271582" class="comment-form"><footer class="comment-form-footer">
</footer></form>
<form method="post" data-allow-disabling="false" data-article-id="1271582" class="comment-form"> </form>