ATTUALITÀ - 13 marzo 2021, 09:06

Aosta Città dello Sport ma quando e come?

Aosta Città dello Sport ma quando e come?

Era il novembre del 2016 quando l'allora sindaco di Aosta Fulvio Centoz e l'assessore Carlo Marzi dopo essere passati da Roma per andare poi a Bruxelles annunciavano con orgoglio l’investitura di Aosta “ Città Europea della sport” per il 2017.

I valdostani ricordano bene le parole di soddisfazione di Carlo Marzi: “Un riconoscimento che premia il tessuto sportivo locale e riconosce soprattutto la vocazione naturale di Aosta quale luogo privilegiato di sport” e tutti abbiamo condiviso con orgoglio e sentimento le sue parole.

Lo sport è salute, cultura, educazione, stile di vita, i nostri ragazzi non possono essere privati di questi privilegi, loro sono il nostro futuro e la loro crescita, la loro formazione è una nostra ferma responsabilità.

In un momento di programmazione, critico, come quello che stiamo vivendo, gli impianti sportivi della città di Aosta stanno affrontando una situazione di degrado non indifferente e invece di affrontare i problemi di recupero si pensa a come e con che cosa sostituire le attuali aree sportive.

I primi problemi sono iniziati con la struttura tennistica di via Mazzini, un circolo storico, conosciuto in tutto il paese, uno dei circoli più vecchi d’Italia, con la fortuna di essere posizionato nel centro storico della città, in mezzo al verde, servito da un ampio parcheggio, da mezzi pubblici, da vari punti di ristoro, tutto questo non solo al servizio dei tennisti ma anche delle mamme che accompagnano i bimbi nella struttura e nell’attesa si possono muovere, del movimento turistico legato al tennis.

No, tutto questo non andava bene e si sarebbe dovuto rivedere il posizionamento dell’area. E poi l’abbandono al degrado degli impianti di Montfleury, lasciati all’imprenditori aprivata e mai seguiti. L’impegno mai preso seriamente di una pista ciclabile in città. La chiusura del Palaindoor e il ripristino a centro vaccinale. E’ infine di questi giorni il progetto di abbattere lo stadio Pouchoz per farne un parco.

L’idea di polmoni verdi è sempre una gran cosa ma non siamo d’accordo che si pensi alla distruzione di una entità storica così importante del nostro sport. Se poi pensiamo al nostro “annus terribilis” con anche la chiusura degli impianti di risalita i nostri giovani penseranno di doversi dimenticare dello sport.

Gli Aostani non ci stanno, insorgono, chiedono alla Pubblica amministrazione della città di Aosta di invertire i propri intenti allo sport, di ricordarsi che solo qualche anno fa l’Europa intera ci ha insigniti come privilegiati nel mondo dello sport.

E’ di questi giorni una iniziativa del consigliere comunale Paolo Laurencet, con il noto sportivo Giulio De Ceglie per una raccolta popolare di firme a conferma di quanto gli aostani siano contrari alle scelte antisportive dell’amministrazione comunale di Aosta.

mo.ro.

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