TENNIS - 24 aprile 2020, 11:05

Il sogno americano di Tommy

RESTIAMO CASA - RESTIAMO A CASA - Fin da bimbo il suo sogno è stato l’America, quando nella primavera successiva gli offrirono di andare a provare in una delle accademie più famose d’America la Van Der Meer Tennis Accademy

Nelle foto momenti della vita americana di Tommy

Nelle foto momenti della vita americana di Tommy

Tommaso è un giovane tennista Aostano e il tennis ha caratterizzato tutte le sue scelte. Frequentava il Liceo “Berard”, mancavano dieci giorni all’inizio dell’anno scolastico, aveva già comprato i libri quando lo chiamarono dal Tennis Selva Alta di Vigevano, uno dei circoli più prestigiosi d’Italia che quest’anno ha vinto il campionato di serie A, lo scudetto.

Con entusiasmo e paura andò a sentire che cosa avevano da dirgli ma in cuor suo sapeva e sperava, lo avrebbero inserito nel loro vivaio con condizione di trasferirsi. La scelta non era facile ma anche il suo coach Vincenzo Gerbino, che Tommaso continua a frequentare ogni qualvolta lo può fare, lo incoraggiò a non perdere quel treno.

Con l’aiuto di amici andò a vivere in una famiglia di Vercelli dove frequentò il Liceo Internazionale e l’esperienza è stata indimenticabile. Fin da bimbo il suo sogno è  stato l’America, quando nella primavera successiva gli offrirono di andare a provare in una delle accademie più famose d’America la Van Der Meer Tennis Accademy con l’approvazione della sua famiglia fece le valige e non senza timore partì.

I primi tempi furono molto duri, era l’unico italiano, metodi di allenamento diversi, la lingua,  la convivenza ma  non ci mise molto ad adattarsi, vinse qualche torneo ma ben presto la sua preoccupazione diventò quella del rientro in Italia, voleva rimanere negli States. L’unica possibilità era quella di una borsa di studio, entrare nella squadra di un College. In Accademia era un andirivieni di “talent scout” ma bisognava farsi notare. Le Università lo cercarono e Lui andò a visitarle tutte.

Finì il Liceo superando il “graduate” e scelse di laurearsi e giocare per la Lander University nel South Carolina. Il tennis è considerato uno sport individuale ma nei College si gioca per la squadra, un modo diverso di vivere e interpretare questo sport. La squadra lo accolse con entusiasmo, lo fece sentire a casa, ma la squadra era una delle più forti del circuito, da molti anni partecipava ai “play off” e la paura di non essere all’altezza era tanta.

Ore di allenamento tutti i giorni con l’obbligo di non trascurare la scuola anzi, i voti dovevano essere molto buoni e le giornate non avevano abbastanza ore. Arrivò la stagione del campionato e la speranza di giocare, nella storia del College non era mai successo che una matricola avesse un posto da titolare ma Tommaso, Tomasso come lo pronunciano gli Americani, non concepiscono di chiamarlo semplicemente Tommy, fu chiamato da subito a difendere il buon nome della sua Università.

Le giornate si sono susseguite sempre più impegnative, ma Tommaso, un ragazzo timido e modesto ha saputo sempre di più farsi apprezzare nello sport, nello studio e con tanti amici di squadra e di studio provenienti dai più svariati paesi. Abbiamo chiesto a Tommaso se ricorda qualche momento più di un altro, la risposta è stata che ne avrebbe tanti ma che ricorda con piacere quando nella scorsa stagione “con l’head coach, nel giorno di un incontro molto impegnativo, andai in città a comprare dei panini per tutta la squadra, due anziani signori riconobbero il coach e ci fermarono, erano stati studenti a Lander, e continuavano a seguire la squadra di tennis e gli chiesero un pronostico sul difficile incontro di quel giorno, il coach li ascoltò poi si girò verso di me e  disse indicandomi “ vedete … se oggi lui vince noi vinciamo” ho vinto.

La stagione di quest’anno è stata annullata come lo sport in tutto il mondo, Tommaso ha deciso di rimanere nel suo College dove ha  avuto più tempo per studiare e finire brillantemente il suo penultimo anno di Università.

pi.mi.

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