ATTUALITÀ - 16 aprile 2020, 15:44

Il runner guarito dal coronavirus ottimista ma ho avuto paura

RESTIAMO A CASA - 'Colpito dalla solidarietà dei vicini'

Giovanni Inearo (foto tratta da profilo fb Team Inrun)

Giovanni Inearo (foto tratta da profilo fb Team Inrun)

"Sono sempre stato ottimista, sapevo che ne saremmo usciti, ma quando mia moglie è peggiorata ho avuto paura". Si lascia alle spalle quasi un mese di isolamento, Giovanni Ienaro, infermiere dell'ospedale Parini di Aosta, runner e presidente della società sportiva Team Inrun, risultato positivo al Covid-19 e ora guarito.

"Se ricevere l'ordinanza di isolamento in contumacia ti fa sentire un appestato, - ricorda - l'ultimo certificato di tampone negativo ti fa vedere la luce e ti dà un senso di liberazione". "Il 13 marzo - racconta - sono arrivati i primi sintomi tipici del coronavirus ed è suonato il campanello d'allarme: lavorando in ospedale ho avuto subito il sospetto di essermi ammalato, per prudenza ho chiamato il numero di soccorso".

Il contagio ha colpito anche il figlio di sei anni (guarito) e la moglie, ora in attesa dell'ultimo tampone di controllo. La bimba di 4 anni è rimasta invece negativa. "Dal punto di vista della patologia io ero tutto sommato ottimista, - prosegue - ma c'è stato un momento di grande tensione, quando mia moglie ha avuto un peggioramento del quadro respiratorio ed è arrivata l'ambulanza, è la prima volta che ne parlo dopo un mese".

Un brutto periodo che tuttavia lascia una scia di ottimismo: "Ciò che mi ha colpito di più è la solidarietà delle persone che sapevano: è stata una cosa pazzesca e bellissima, viviamo a Valpelline da pochi mesi, il sindaco ogni giorno mi ha mandato un messaggio per chiedere come stavamo, se avevamo bisogno della spesa, delle medicine, a Pasqua ci ha fatto avere le uova per i bambini e anche i vicini di casa si sono spesi per noi, per capire se avevamo bisogno". Sabato tornerà al lavoro, in sala operatoria e terapia intensiva: "Rimane un po' di preoccupazione", ammette. 

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