SPORT INVERNALI - 29 settembre 2017, 09:19

Sci Nordico - Paolo Rivero allenatore della nazionale Under 20 di fondo

Paolo Rivero, a destra, con Daniele Serra, Andrea Gola e Lorenzo Romano a Goms nella passata stagione

Paolo Rivero, a destra, con Daniele Serra, Andrea Gola e Lorenzo Romano a Goms nella passata stagione

Dalla Valle Maira alla guida della nazionale Under 20 di fondo ad appena 25 anni. Paolo Rivero sta bruciando le tappe nel settore tecnico del fondo italiano. Sotto la super visione di Francesco Semenzato, allenatore responsabile delle nazionali Under 20, il tecnico cuneese dirige gli allenamenti della squadra maschile, composta da giovani di grande talento come Luca Del Fabbro, Martin Coradazzi, Davide Graz, Stefano Dellagiacoma e Giovanni Caola.

L’abbiamo incontrato per conoscere il percorso che l’ha portato, ad appena 25 anni, a essere un tecnico tanto stimato in ambito nazionale e soprattutto per parlare del fondo cuneese.Buon pomeriggio Paolo. Puoi raccontarci come sei arrivato, ad appena 25 anni, a essere allenatore della nazionale Under 20 maschile?«Ho iniziato a fare fondo all’età di 16 anni, faticando un po’ dal punto di vista tecnico. Sono però riuscito a bruciare le tappe, venendo anche aggregato alla squadra del Comitato Alpi Occidentali.

Ero però un atleta di media bravura, così quando è arrivato il momento di scegliere tra la carriera sportiva e lo studio, ho scelto quest’ultimo. Nel periodo universitario, comunque, ho sempre continuato ad allenarmi e a crescere soprattutto dal punto di vista tecnico. Negli anni in cui ho seguito i corsi di “Ingegneria Energetica Nucleare” al Politecnico di Torino, sono diventato anche maestro di sci e successivamente ho fatto il corso di “allenatore di secondo livello”.

Ho iniziato ad allenare la squadra dello Sci Club Valle Maira e successivamente mi è stato proposto di allenare la squadra del Comitato Alpi Occidentali con Andrea Gola e Matteo Giordan. Nel frattempo ho passato la selezione da istruttore nazionale, nella quale si è creata l’opportunità di conoscere personalità importanti del fondo italiano, che mi hanno aiutato tanto dal punto di vista formativo ad approfondire la mia conoscenza della tecnica. Così, nella primavera del 2016, quando si stava concludendo la mia seconda stagione nella squadra dell’AOC, Marco Selle, Responsabile del Settore Giovanile della nazionale, mi ha chiamato proponendomi di entrare nello staff tecnico dell’Under 20 al posto di Tovagliari, passato al Comitato ASIVA.

Ho accettato, perché il mio percorso universitario si stava concludendo, tanto che mi sono laureato l’ottobre scorso. Certo, qualcuno magari può ridere pensando che mi sono laureato in Ingegneria Energetica Nucleare e faccio l’allenatore, magari una laurea in Scienze Motorie poteva sembrare più consona (ride, ndr)».

Giorgio Capodaglio

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