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BuonGiro | 20 maggio 2025, 08:00

La Uae, l'abbondanza al Giro e la strada che deciderà: chi tra Ayuso e Del Toro?

La cronometro Lucca-Pisa potrebbe già dire qualcosa: lo spagnolo potrebbe recuperare sul compagno maglia rosa

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport

"Abbondandis in abbondandum". Così diceva Totò in "Totò, Peppino e la malafemmina" nella famigerata e storica scena della scrittura della lettera. Potrebbe diventare il motto della Uae Team Emirates-Xrg che all'inizio della seconda settimana del Giro d'Italia si trova con al primo posto Isaac Del Toro, secondo Juan Ayuso a 1 minuto e 13 secondi, ottavo e nono Brandon McNulty e Adam Yates rispettivamente a 1.59 e 2.01.

Insomma, niente paura, per citare invece una canzone di Luciano Ligabue. Ma se si pensa a quanto è cambiato nel giro di due tappe, non si può che fare alcune considerazioni. A Tagliacozzo Ayuso era uscito alla scoperto agguantando la vittoria, due giorni dopo a causa di una caduta sullo sterrato (tre i punti sul ginocchio già dolorante) il 22enne spagnolo era rimasto attardato e il 21enne messicano Del Toro era andato in fuga tirando fuori una prestazione micidiale e acchiappando pure la Maglia Rosa.

Nella conferenza stampa di ieri alla presenza proprio dei due giovani corridori, Joxean Matxin, DS della squadra emiratina ha spiegato che il capitano è Ayuso con lo stesso che ha dichiarato che l'importante è che il team vinca il Giro. Insomma tutti contenti e con una corazzata di questo tipo non dovrebbero esserci problemi di sorta.

 C'è un però. Detto che la cronometro di oggi, la Lucca-Pisa, potrebbe favorire lo spagnolo e quindi far riavvicinare i due al primo e secondo posto portando così nel prosieguo il messicano a doversi mettere al servizio del compagno di un anno più grande. Se avesse però difficoltà la squadra sa già che potrà contare su un altro capitano affidabile.

Se invece Del Toro dovesse tenere bene anche nella corsa contro il tempo allora sì che si aprirebbe uno scenario interessante.

Nel passato c'è un precedente simile nella corsa rosa. La rivalità interna del 2004 alla Saeco tra Simoni e Cunego. Ma con più differenze: Gibo aveva 32 anni e Damiano 22 e in rampa di lancio. E in quell'occasione il due volte vincitore del Giro aveva già quasi perso la corsa, Ayuso invece è ancora vivo e vegeto. Anche se pare non essere così sereno e non aver voluto fare da gregario a Pogacar (che è il capitano dei capitani) è un chiaro segnale. Esempio: Ayuso al Tour 2024 aveva lasciato Almeida a tirare per il capitano sul Galibier e in alcuni tratti si era messo a ruota di Pogacar.  

Ad approfittare comunque di una sorta di incertezza potrebbero essere proprio i rivali soprattutto Tiberi che oggi potrebbe tenere bene e forse Roglic che non potrà aspettare l'ultima settimana con le due tappe toste a Champoluc e al Sestriere per recuperare il tempo perso nelle strade bianche a causa della caduta e della foratura.

Non penso sarà una gatta da pelare per la Uae con anche due vecchie volpi come Majka e Yates (oltre a Mc Nulty, Arrieta, Vine e Baroncini) a gestire gli umori interni. Una cosa è certa. Sarà la strada a decidere. E poi, avercene di problemi così con due giovanissimi così forti.

IL COMMENTO TECNICO di Marco Rebagliati:

10° Tappa, dopo il giorno di riposo si riparte con una cronometro. Da Lucca a Pisa per un totale di 28,6 km dove per i corridori che sono nella parte alta della classifica non potranno dormire, anzi, dovranno andare più velocemente possibile per non perdere troppo tempo. Aver gestito nel miglior modo possibile il giorno di riposo sarà fondamentale, alcuni potrebbero pagare la giornata di dpmenica con gambe imballate che certo non aiutano ad andare forte.

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport

Lucia Mondini

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