ATTUALITÀ - 11 ottobre 2025, 20:38

Courmayeur tra dèi, vichinghi e “spiriti” all’Arrancabirra® 2025

La vittoria è andata all’atleta di casa Maxim Neganov e a Martina Ghiglia

Premio miglior costume Arrancabirra - photo credits Stefano Coletta - Zzam! Agency

Quando la mitologia incontra il trail… e ci beve sopra! Non era un’allucinazione da post-sbornia: sabato 11 ottobre Courmayeur è stata davvero invasa da dèi, eroi, divinità, spiriti, mostri sacri, profeti del luppolo e almeno tre reincarnazioni di Odino.
La diciottesima edizione dell’Arrancabirra®, la gara goliardica per eccellenza firmata VDA Trailers, ha portato nel cuore della Valle d’Aosta mille runner vestiti da tutte le mitologie possibili e immaginabili.

In gara si sono visti Anubi in sandali da trail, Thor con i martelli sostituiti da boccali da litro, gli immancabili senatori, samurai redivivi, draghi cinesi che ansimavano al secondo chilometro, valchirie in calzamaglia e persino un Atlante che ha cercato di corrompere i giudici con polenta e birra artigianale.
C’erano Nettuni e Meduse, Leprechaun che litigavano con i Signori delle Tenebre, dèi del metal e anche un Maradona che palleggiava con una lattina di birra.

La giuria — composta da ex olimpionici dell’Arranca, un druido e un caprone siberiano — ha faticato non poco a decretare i vincitori del premio Miglior Costume. Dopo un serrato confronto all’ombra del Monte Bianco (e di una cassa di birre), il trofeo è andato a Nettuno con i suoi cavallucci marini.

Ma veniamo alla parte sportiva (si fa per dire): sul podio maschile svetta il guerriero Björn Maltofiglio, che ha divorato chilometri e birre in 2h08’33”, seguito dal celtico Jager McPint (2h11’12”) e dall’egiziano Ram-Birrhotep (2h16’57”).
Sul versante femminile trionfa la ninfa amazzone Sveva Weissbier in 2h37’45”, seguita da Iris Luppolata (2h55’03”) e dalla sciamana celtica Branwen MacAle (3h01’40”).

No, non è vero. Abbiamo sbagliato a guardare le classifiche. Scusate.

Ad interrompere il dominio francese è stato Cupido Maxim Neganov, che si è scolato sei birre e coperto i 18 km in 2h34’34”.
Arrancando, Aurélien Petitjean, più volte protagonista negli scorsi anni, ha chiuso in 2h35’35”, seguito da Francesco Auxilia in 2h40’11”.
Con un incantesimo di magia nera, la strega Martina Ghiglia ha vinto la gara femminile in 3h11’56”, precedendo una barcollante Michela Caprile (3h14’37”) e un’allucinata Alice Berga (3h23’43”).

La categoria CCC (Cane con Corridore… o Corridore con Cane?) è stata vinta dalle leggende metropolitane Desy con Luca Stuffer con il tempo di 3h11’04” (quale sarà il cane e quale l’umano?), e almeno sei caviglie morsicate.

E poi ci sono loro, gli astemi — le uniche vere divinità tragiche dell’Arrancabirra®.
Quest’anno il Trofeo Hurzeler-Grivel è stato assegnato, con rassegnazione e una lacrima di nettare degli dèi, a Marco Belfrond (3h05’11”), che, non contento di essere stato umiliato l’anno scorso, ha deciso di confermare il “titolo”, e a Mathilde Chamel (3h46’37”), che non ha toccato una birra ma ha comunque finito la gara… probabilmente per sbaglio.
Sul podio “infame” maschile salgono Andrea Framarin (3h23’56”) e Corrado Borghesio (3h54’56”), mentre su quello femminile Carolina Ferrari (4h29’07”) e Florine Lachaux (5h17’32”).

“Un’edizione epica nel vero senso della parola” — racconta Alessandra Nicoletti, presidente di VDA Trailers. — “Abbiamo ospitato tutto il pantheon del trail e dimostrato ancora una volta che la mitologia più bella è quella dell’amicizia e della corsa, anche grazie ai nostri 150 Involontari. L’Arrancabirra è stata la ciliegina sulla torta di un’annata indimenticabile, che ci offre un grande slancio per la prossima stagione.”

redyx