ULTRATRAIL - 17 settembre 2025, 20:33

NOOR VAN DER VEEN È LA NUOVA REGINA DEL TOR330 - TOR DES GÉANTS®

Completato il podio maschile con Simone Corsini e Martin Perrier secondi ex aequo. Al secondo posto virtuale c'è Natalie Taylor mentre Lisa Borzani deve guardarsi dal rientro di Melissa Paganelli

Noor Van Der Veen al Col du Malatrà - photo credits Luigi Vacchelli - Zzam! Agency

Un’impressionante Noor Van Der Veen ha vinto l’edizione femminile 2025 del TOR330 – Tor des Géants® con il tempo di 79h34'30", tagliando il traguardo del Jardin de l’Ange alle 17.34.

L’olandese era partita un po’ in sordina, rimasta nelle retrovie a lasciar sfogare le altre. Poi, piano piano, dopo i primi 50 km ha cominciato a recuperare posizioni in classifica, quasi senza farsi notare.

Tra abbandoni e crisi ha messo nel mirino le due che continuavano a scambiarsi la testa della classifica – Lisa Borzani e Natalie Taylor – e tra l’uscita da Valtournenche ed il Rifugio Barmasse è andata a prendersi il comando, allungando in maniera stratosferica ed infliggendo distacchi che sono arrivati anche oltre le due ore, per poi crescere in maniera esponenziale.

Tanto che, per lunghi tratti, i suoi rilevamenti cronometrici erano assolutamente in linea con quelli da record di Katharina Hartmuth, che l’anno scorso chiuse in 79h10’40”, unica altra donna a scendere sotto le 80 ore.

"Sono partita piano per cercare di risparmiare energia il più possibile prima di accelerare", ha detto l'olandese, che frequenta spesso la Valle d'Aosta per scalare e fare alpinismo. "A Niel e Ollomont ho dormito un'ora e mi sono sentita più in forma, e da lì sono ripartita più forte".

Inizialmente le intenzioni erano di stare attorno alle 80/90 ore, ma un malanno sembrava averla messa fuori gioco: "Il mio coach e il mio dottore mi hanno convinta a partecipare. Quando ho ripreso Lisa Borzani ho capito che potevo vincere".

La trentaduenne di Arnhem non è una sconosciuta ma non era ancora salita agli onori delle cronache sportive, ma lo farà sicuramente dopo il trionfo di oggi.

Nel suo palmarès ci sono diverse vittorie (l’Arc of Attrition by UTMB quest’anno, la Kaiserkrone Marathon Trail nel 2024, la Valmalenco Ultradistance Trail del 2022), oltre ad un 19° ed un 30° posto all’UTMB nel 2024 e nel 2023 ed un 15° alla Lavaredo Ultra Trail da 100 km nel 2023.

A metà luglio di quest’anno aveva portato a termine, prima donna a farlo, la Pyrenean Haute Route, una traversata di 731 km con 45.000 metri di dislivello, in 10 giorni 11 ore e 38 minuti.

Alle sue spalle, continua il testa a testa tra Natalie Taylor e Lisa Borzani, il cui posto sul podio dovrebbe essere comunque al sicuro, ma Melissa Paganelli sta rimontando prepotentemente.

In mattinata si era poi completato il podio maschile, con l’arrivo insieme di Simone Corsini e Martin Perrier, che da Bosses hanno deciso di condividere gli ultimi chilometri del tragitto e sono arrivati dopo 71h48’55”, migliorando i loro rispettivi record personali.

DAVIDE RIVERO VINCE CON AUTOREVOLEZZA IL TOR130 – TOT DRET

Davide Rivero all'arrivo TOR130 - Tot Dret - photo credits Geo Vergnano - Zzam! Agency

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Dietro di lui al momento Mirko Marchi e Gabriel Dupont. L'arrivo della prima donna è previsto nella notte.

Vittoria autorevole per Davide Rivero al TOR130 – Tot Dret, che ha messo in chiaro le cose fin dai primissimi chilometri senza lasciare troppe speranze agli avversari.

Rivero è andato molto vicino a ritoccare il record fatto segnare da Gionata Cogliati l’anno scorso (21h10’09”), fermando il cronometro in 21h44'33".

Quest’anno aveva vinto il Grand Raid du Guillestrois et du Queyras da 105 km, prendendosi la seconda posizione allo Swiss Canyon Trail 81K, così come secondo era arrivato nel 2023 alla SwissPeaks 70 e al CAUT – Curnis Auta Trail, mentre, sempre nel 2023, aveva vinto il Dolomiti Extreme Trail da 55 km.

"È la prima gara così lunga per me, che ho affrontato da un lato con l'incognita della distanza ma dall'altro con la consapevolezza del lavoro fatto", ha detto il cuneese.

"Vengo dal mondo della bici, quindi sono abituato alle lunghe distanze e al dislivello. Per me è una rivincita, dopo essermi rotto il femore meno di due anni fa durante una gara di trail. Mi sono dovuto operare due volte e non sapevo se sarei tornato a fare questo tipo di competizioni".

Sulla prova di oggi: “Il Tot Dret è una gara molto tecnica, che richiede moltissima attenzione, ritmo, ed un’interpretazione diversa dalle prove a cui sono abituato. Per di più, ho sbagliato anche il percorso, perdendo una ventina di minuti”.

Alle sue spalle, staccati di circa un'ora, c'è attualmente Mirko Marchi, seguito da Gabriel Dupont.

TOR450, DIETRO RAICHON E GOLAY-GEYMOND È LOTTA PER IL PODIO

Sébastien Raichon al Rifugio Chapillon - photo credits Kristian Toma - Zzam! Agency

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È ancora tutto aperto in particolare per la terza piazza, sia al maschile che al femminile, con Lorenzo Franco Santin e Katja Fink pronti ad approfittare di ogni minimo cedimento degli avversari.

Se per la vittoria del TOR450 – Tor des Glaciers non c’è storia, con un Sébastien Raichon inarrestabile che ormai “vede” l’arrivo all’orizzonte, a 50 km di distanza, dietro di lui è lotta aperta per il podio con Jarek Gonczarenko che ha superato Brian Mullins, ora nel mirino dell’italiano Lorenzo Franco Santin.

Al femminile, la gara sembra la fotocopia di quella maschile, con Florence Golay-Geymond che vola alla ricerca del record.

Dietro di lei, ad oltre quattro ore di distacco, Sandrine Beranger, che a sua volta ha un vantaggio abissale (quasi 8 ore) su Céline Rouquié.

La francese è salita sul podio virtuale per via del ritiro della giapponese Kaori Niwa, ieri sera a Gressoney, ma deve guardarsi dal ritorno dell'elvetica Katja Fink, staccata di soli 20 minuti.

red