BuonGiro - 23 maggio 2025, 08:00

Le volate sono senza un vero re, Kooij è il quarto diverso velocista a trionfare

Del Toro al Red Bull km recupera 2 secondi ad Ayuso. A Vicenza potrebbe esserci sempre spazio per le ruote veloci, occhio a Pedersen e Van Aert

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport

Le volate al Giro d'Italia non hanno un unico re incontrastato. Se escludiamo la prima e terza tappa albanesi più dure per i velocisti (vinte da Mads Pedersen), le altre 4 dedicate alle ruote veloci se le sono aggiudicate 4 corridori diversi. Il danese a Matera, Van Uden a Lecce, Groves a Napoli e ieri a Viadana Kooij, ben traghettato da un gran Van Aert e da Affini.

Per intenderci, non ci sono i Petacchi, i Cipollini e i Milan della situazione. Italiani poi, non ne parliamo. All'appello manca solo il francese Magnier della Quick Step, che come miglior risultato ha il terzo posto all'arrivo sul traguardo campano. Definirlo la delusione ad oggi della Corsa Rosa mi sembra esagerato. Classe 2004, ha tutto il tempo davanti e forse le aspettative su di lui erano troppo alte. Considerando che proprio la squadra a parte gli acuti nella crono di Pisa di Hayter e Cattaneo e un Garofoli da tenere d'occhio, ha fatto vedere ben poco.  Con il ritiro di Landa che ha destabilizzato e non poco (miglior posizionamento in generale per Knox, 23esimo a 7.54). Interessante il belga Fretin della Cofidis (che non a caso si chiama Milan),  sesto ieri e secondo a Napoli.

Vedremo cosa accadrà nelle prossime volate. Nel frattempo l'Italia non riesce a tirare fuori la testa. Moschetti dopo un marzo e aprile importante soprattutto in Belgio (dove ha duellato proprio con Fretin), ha raccolto solo due top ten, troppo poco. Idem Mozzato (ottavo a Napoli), Zanoncello e Lonardi.

I big si sono visti solo al traguardo volante, il Red Bull km, dove Del Toro ha recuperato due secondi sui rivali. Non si capisce se il suo girare spesso la testa sia legato al fatto che possa controllare il posizionamento del compagno Ayuso. Ma nel frattempo anche oggi è sembrato poter essere sicuro di sè con indosso la maglia del primato. Così come era avvenuto il giorno precedente al Castelnuovo Nè Monti richiamato dall'ammiraglia per non andare a riprendere Carapaz ma in volata sfrecciante al secondo posto su Ciccone e con lo spagnolo a marcare Roglic.

TAPPA 13: ROVIGO-VICENZA, 180 km

Percorso: Tappa completamente piatta nella prima parte salvo la breve salita di Passo Roverello nei Colli Euganei. A 60 km dall’arrivo si entra nei Monti Berici dove si affrontano continui saliscendi e la salita di San Giovanni in Monte. Dopo un primo passaggio sulla line a di arrivo si percorre un circuito di circa 20 km con la salita di Arcugnano (via Pilla) prima del finale al Santuario di Monte Berico. Si percorrono strade prevalentemente rettilinee con carreggiata di larghezza variabile, intervallate dai centri abitati dove sono presenti i consueti ostacoli al traffico.

Ultimi km

Ultimi 3 km completamente piatti fino ai 1200 m dall’arrivo dove inizia lo strappo finale. Ultimo km di pendenza media 7.1%, ultima parte attorno al 10% e punte proprio al termine dello strappo del 12%.

Photo credits: LaPresse. Dal comunicato stampa Rcs Sport