BuonGiro - 09 maggio 2025, 08:00

BuonGiro, tutti in sella: vi raccontiamo tappa per tappa la Corsa Rosa

Tutti i giorni per tre settimane sui giornali del gruppo Morenews il racconto del Giro d'Italia dal commento delle tappe del giorno precedente all'analisi tecnica della gara che verrà disputata

Dall'Albania a  Roma.  Le tre settimane più belle dell'anno non solo per chi ama per il ciclismo ma per tutta Italia. Il Giro infatti unisce tutti, è il passaggio sotto casa, l'attesa dell'arrivo dei corridori, il paese di provincia che viene addobbato di tutto punto, le scritte sulla carreggiata, le borracce da raccogliere a bordo strada, la pioggia, il sole, anche le critiche perché visto il transito della carovana le strade momentaneamente sono chiuse. Sì, anche quello. Perché il mugugno, come ci piace dire da noi in Liguria, è gratis no? 

Come gruppo editoriale Morenews, per il terzo anno consecutivo, vi racconteremo con la rubrica BuonGiro i 21 giorni della Corsa Rosa addentrandoci non solo nel pieno della corsa, con il riscontro di quello che sarà, ma faremo anche un po' i "grilli parlanti" tra gli scenari di uno Stivale meraviglioso e il commento, come già fatto nelle ultime due edizioni, senza sconti.

La grande partenza dall'Albania con tappe interessanti e la terza particolarmente dura a Valona. La Castel Di Sangro-Tagliacozzo fra una settimana esatta ad accender la corsa, poi gli Appennini, le Strade Bianche tra Umbria e Toscana e l'arrivo proprio a Siena terra della Classicissima italiana tra le più belle. Il 21 maggio dopo 25 anni ritorna il San Pellegrino e si prevedono scintille mica da ridere così come sul Monte Grappa in mezzo alla Fiume Veneto-Asiago in un sali scendi che dirà moltissimo ad una settimana esatta dalla fine. Dopo l'ultimo giorno di riposo Piazzola Sul Brenta-San Valentino fa venire il mal di mare, anzi di montagna, solo a vedere l'altimetria. 5000 metri di dislivello, 200 km e lì tra Veneto e Trentino qualcuno rischierà di saltare. Il giorno successivo il Passo del Tonale e il Mortirolo non hanno bisogno di presentazioni anche se distanti dall'arrivo di Bormio. La Biella-Champoluc venerdì 30 maggio è un antipasto clamoroso per scalatori puri e se non si deciderà alla terzultima, sul Colle delle Finestre e al Sestriere il giorno successivo si chiuderà in bellezza. Poi la passerella finale tra Città del Vaticano e Roma in ricordo di Papa Francesco salutando il nuovo Pontefice Leone XIV.

Parliamo però di chi potrà essere protagonista di questo Giro. Dopo il Cannibale Tadej Pogacar che ha stravinto la scorsa edizione con quasi dieci minuti di vantaggio sul secondo Dani Martinez, quest'anno si va verso una Corsa Rosa più equilibrata e combattuta. Il vecchio, non me ne voglia Roglic e il giovane, Ayuso. Sono i favoriti. Lo sloveno, Paperino del ciclismo, che ha battuto il tabù della sfortuna vincendo un Giro 2023 incredibile e lo spagnolo, prodigio, in ombra rispetto proprio al suo capitano della Uae, ma capace di vincere i Paesi Baschi 2024, la Tirreno Adriatico 2025 e il Laigueglia. Mica poco, considerando che in salita vola ed ha una squadra fortissima (come del resto Roglic con Hindley, Martinez e la sorpresa 2024 Pellizzari) con i giovanissimi Arrieta e Del Toro, l'ultimo uomo in salita usato più che sicuro Majka e l'eterno Adam Yates. Senza dimenticare Vine e Mcnulty. E gli altri? Carapaz non ha bisogno di presentazioni così come Simon Yates, l'accoppiata Ineos Bernal e Arensman, la sorpresa Pidcock passato da questa stagione alla Q.36.5, il sempre verde Landa, Storer della Tudor fresco vincitore  del Tour of the Alps e i francesi Gaudu e Bardet. Non staranno a guardare gli italiani con Tiberi pronto a riscattare settimane difficili (quinto lo scorso anno) e un Ciccone che mai come quest'anno ambisce a posizioni di vertice.

Particolare considerazione va verso Wout Van Aert, a rischio fino all'ultimo per problemi fisici ma che se farà vedere la condizione vista in primavera potrà regalare sprazzi di classe. Per le volate Mads Pedersen, Groves e Magnier su tutti, Mozzato per l'Italia.

Va fatto un complimento all'organizzazione. Dopo anni di richieste degli stessi corridori, la corsa è stata spostata di una settimana per evitare il problema meteo che chiaramente è sempre in agguato. Ma fa parte del mestiere.

Questi 21 giorni di corsa ve li racconterò tutte le mattine tramite un commento della tappa del pomeriggio precedente e come gli ultimi due anni con l'ausilio dell'analisi tecnica di Marco Rebagliati, in passato campione di pattinaggio velocità, dove è arrivato a vincere 2 titoli Mondiali, 4 Europei e 4 Italiani.

Passato al ciclismo, nella mountain bike ha corso per 6 anni come professionista nel team Wilier 7C Force (squadra Factory della Wilier Triestina) e qui ha vinto diverse gare a livello nazionale, 2 tappe alla TransAlp e ha partecipato alla Cape Epic nel 2022 e al Campionato del Mondo nel 2021. Si occuperà di analizzare la tappa del giorno tramite il percorso, l'altimetria e le insidie per i corridori.

Ci aspettiamo di tutto, come sempre. La fuga di giornata, le volate con i fughisti ripresi, ahi loro, a 100 metri dal traguardo, gli scatti e controscatti, il gruppo attendista, la discesa presa a scavezzacollo, la salita e le crisi.

Faccio mie due frasi. Di due Cannibali del ciclimo. "Quando parte il Giro d’Italia dentro di me succede sempre qualcosa di particolare". (Eddy Merckx). "In un Grande Giro non c'è mai nulla di facile o scontato, le insidie sono sempre dietro l'angolo. Per tre settimane devi essere forte, determinato, convinto e fortunato". (Tadej Pogacar).

Siamo pronti quindi, tutti in sella. Si parte. Buon Giro.

IL COMMENTO TECNICO di Marco Rebagliati: 

Si parte! Prima tappa da Durazzo a Tirana di 160 km. Subito una tappa scoppiettante con la salita di Surrel  da ripetere 2 volte che potrebbe essere un bel trampolino di lancio per chi vorrà conquistare la prima maglia rosa del Giro. Attenzione quest' anno al "Red Bull KM" che con i suoi secondi di abbuono per la classifica generale potrebbe rendere i finali di corsa scoppiettanti. Oggi è posto a -48 km dal traguardo, poco prima dell'ingresso nel circuito finale e da qui in poi potremmo vedere un finale corso a ritmi altissimi.

Luciano Parodi