SPORT INTEGRATO - 28 agosto 2021, 08:24

TOKYO 2020: Argento nel Triatlon per Anna Barbaro con la guida Charlotte Bonin

Si è chiusa con un argento e un bronzo, per l'Italia, la prima giornata di gare di triathlon ai Giochi Paralimpici estivi Tokyo 2020. All'Odaiba Marine Park ci pensano Veronica Yoko Plebani, Anna Barbaro e la sua guida Charlotte Bonin a regalare le prime soddisfazioni di una giornata ricca di appuntamenti.

Anna Barbaro con CHarlotte Bonin all'arrivo

Il primo podio, in ordine di tempo, arriva grazie alla prova di Veronica Yoko Plebani, bronzo nella PTS2 femminile. La lombarda ha fatto registrare il tempo complessivo di 1:15.55, crono che le è valso il terzo gradino del podio. Meglio di lei hanno fatto le statunitensi Allysa Seely (1:14.03) e Halley Danz (1:14.58). Per l'Italia si tratta della quattordicesima medaglia a questi Giochi, per il movimento del paratriathlon la terza della storia dopo le due ottenute a Rio nel 2016. 

"Una medaglia che arriva al termine di una preparazione lunga, complicata, con tanti stop dovuti un pò alla mia condizione e un pò alla situazione mondiale - ha commentato Veronica Yoko Plebani - sono contenta perchè ho fatto un percorso sempre in crescita, anche quando mi sono fermata poi sono riuscita a recuperare".

"Sono felice di aver superato atlete che non ero mai riuscita a battere - ha aggiunto - è stata una gara durissima, dove ho fatto il contrario di quello che mi aspettavo. Nel nuoto pensavo di uscire molto dietro e invece è andata benissimo, mentre nella bici ho un pò faticato e poi ho tenuto botta".

"Quante volte ho sognato questo rettilineo ha ammesso - tante volte mi son sognato di non sapere esultare e così, quando ho visto la bandiera sono scoppiata. Non so quando realizzerò tutto questo". 

Subito ci hanno pensato Anna Barbaro e la sua guida Charlotte Bonin ad arricchire il medagliere. Nella PTVI femminile, le azzurre chiudono in 1:11.11, 3.56 di ritardo dalle vincitrici della gara, le spagnole Susana Rodriguez e Sara Loher (1:07.15). Terzo posto per le francesi Annouck Curzillat e Celine Bousrez (1:11.45).

"L'argento lo abbiamo costruito soprattutto nella frazione di corsa - ha raccontato Anna Barbaro - le altre atlete non hanno resistito al caldo e hanno cominciato a cedere. Charlotte è stata brava a dirmi di gestire la corsa, anche perchè le spagnole erano molto avanti".

"Anche nel nuoto e nella bici siamo state brave a rimanere agganciate - le ha fatto eco la Bonin - ma la corsa è stata la ciliegina sulla corsa".

Charlotte Bonin (chiamata “Charli” nell’ambiente) è cresciuta a Gressan con una famiglia, appassionata di sport: sulla spinta del papà Enrico ha praticato fin da giovanissima varie discipline a livello agonistico – sci alpino, nuoto e atletica – ottenendo ottimi risultati soprattutto come specialista del mezzofondo (il suo primo titolo italiano l’ha conquistato in pista, nei 2000m cadette, a Formia nel 2002).

Dal 2002 ha iniziato a praticare anche il triathlon, distinguendosi subito come un’atleta di grandi prospettive: dalla stagione successiva ha messo insieme un palmarès invidiabile nella disciplina multipla, meritandosi il reclutamento con le Fiamme Azzurre quando aveva poco più di 18 anni.

La partecipazione olimpica a Pechino 2008 era attesa come il vero trampolino di lancio, ma una caduta in bici nel corso della gara in Cina – oltre a condizionarne le ambizioni - ha invece dato il via ad un periodo molto difficile, segnato da ripetuti infortuni: un altro incidente durante un allenamento di ciclismo nel 2009, lo stop forzato ed un sofferto recupero.

Perso il quadriennio di Londra 2012, “Charli” ha avuto il merito di insistere con grande determinazione per ritornare ai vertici della specialità, prima a livello nazionale, poi inserendosi nei piani alti del ranking mondiale con ripetuti piazzamenti di prestigio e ora punta alla sua seconda esperienza olimpica a Rio de Janeiro 2016.

Tra i suoi hobby, le passeggiate in montagna, la musica, la moto e lo sci: ama il “tatoo” e, per esorcizzare la sfortuna, si è fatta tatuare anche un gatto nero.

Da alcuni anni è la guida di Anna Barbara eccellenza del triatlon.

ascova