“Gioele era un ragazzo solare, pieno di energia, ma quello che mi aveva colpito maggiormente era la sua delicatezza”. Non c’è retorica nelle parole di Francesca Pellizzer, presidente del Comitato valdostano della Federazione ciclistica italiana, soltanto tanta commozione e tanta tristezza per la prematura scomparsa di Gioele Bravo, per tanti anni atleta della MountainBike, vestendo la divisa di molti sodalizi valdostani.
Gioele Bravo è prematuramente scomparso, ieri, in provincia di Siracusa, dopo lo schianto a terra dell’ultraleggero sul quale stava viaggiando il ventenne valdostano, di Quart, traferitosi in Sicilia per inseguire il sogno di diventare, come il padre, pilota di aerei. Con Gioele ha perso la vita anche l’istruttore, Stefano Baldo.
Era il maggiore di quattro fratelli e la cura, l’affetto, la delicatezza e il senso di responsabilità che aveva nei loro confronti era impagabile. Non posso che rivolgere, a nome mio personale e di tutto il Direttivo del Comitato valdostano, le più sentite e sincere condoglianze ai suoi genitori e ai suoi amatissimi fratelli. Sono, siamo tutti molto scossi dalla tragica fatalità, tutto il movimento del ciclismo della nostra regione e, in particolare, tutto il settore giovanile soffre per la comparsa di Gioele: non è mai ora, ma a vent’anni è davvero troppo presto per lasciare la vita terrena”.