920 atleti si sono presentati ai nastri di partenza, 72 nazioni provenienti da tutti i cinque continenti calcheranno i sentieri della Valle d’Aosta: il TOR è partito a mezzogiorno di una fredda domenica 8 settembre 2019. Courmayeur era colma di gente come non mai, con i parcheggi pieni e le strade popolate di tantissime persone assiepate dietro le transenne.
Gli atleti affronteranno – chi per portare a casa una storica vittoria, chi per una sfida con se stessi nata per tanti motivi – un percorso di 356 km con dislivello positivo di circa 27390 m (valutazione ITRA). I più veloci raggiungeranno la prima base vita, quella di Valgrisenche, attorno alle 19.30 di oggi, mentre i primi arrivi a Courmayeur sono previsti per la tarda mattinata di mercoledì 11 settembre. L’anno scorso a vincere fu il valdostano Franco Collé con il tempo di 74h03’00”, mentre il record appartiene allo spagnolo Javi Dominguez Ledo, che nel 2017 impiegò 67h52’15”.
È un ragazzo dell’Esercito, Mattia Limontini, classe 1998, il più giovane alla partenza, mentre il “nonno” della competizione è il portoghese Joaquim Sanpaio, 72 anni.
Un netto calo delle temperature potrebbe portare, in alcune zone in alta quota, pioggia e nevischio nel corso della giornata, con lo zero termico tra i 2.400 – 2.800 metri.
Avvicendamento in testa al Tor des Glaciers
Continua il viaggio dei pionieri del Tor des Glaciers. In testa alla classifica c’è ora Luca Papi, italiano residente in Francia, che in mattinata è passato dalla base vita di Cogne, da cui è transitato da poco anche lo spagnolo Javier Puit. Al terzo posto il giapponese Masahiro Ono. A guidare le quattro donne è ancora Marina Plavan.
Sale a nove il numero dei ritirati: a Fabio Menni si sono aggiunti, tra ieri e oggi, Dario La Martina, Charlie Sanguinetti, Mario Ramos, Alfio Rinaldo, Thierry Ador, Nathanael Jacqmin, Massimo Pica, Sylvain Oeillet.