La tsachà - 18 febbraio 2019, 12:00

Sport turismo e autocelebrazione

Bravissimi gli organizzatori della prova di Coppa del Mondo di Cogne. Bravissimi Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani che hanno dato lustro alla Valle d’Aosta con il loro uno-due nella sprint di sci nordico.

Nulla togliere a quanto fatto salvo l’autocelebrazione che ha rovinato una giornata di festa che è costata sette ottocento mila euro. Esaltarsi per la presenza di 8-9mila persone non è buona cosa tanto più se quegli spettatori per buona parte erano valdostani.

La prova di Coppa del Mondo di Cogne è parsa più una festa fine a se stessa che un progetto di promozione per la località e per la Valle d’Aosta tutta. Certo il Tg regionale e la stampa locale hanno dato ampio spazio all’evento.  La stampa nazionale poco o nulla ha dato. I tg nazionali generalisti nulla hanno detto dell’impresa di Pellegrino e meno ancora, più in generale,  dell’appuntamento. Hanno fatto più notizia i 40 anni di Valentino Rossi che la prova di Cogne.

Nulla da togliere agli organizzatori e ai cogneins, ma le autocelebrazioni, in particolare dei politici, non servono se non per una soddisfazione circoscritta al cortile. Una manifestazione come quella di Cogne ha la necessità di essere supportata da un possente sistema di comunicazione nazionale ed internazionale; servono sponsor multinazionali; servono professionalità. Il volontariato è da premiare con una medaglia di platino se non di rodio; ma i progetti di portata internazionale hanno bisogno di tanto altro.

Se Cogne, e se lo meriterebbe, dovesse diventare sede fissa di una tappa di Coppa del Mondo è necessario pensare in grande. E’ necessario programmare, progettare e investire. Alla luce del fatto, anche, che il Presidente della Fisi ha fatto presente la necessità di costruire uno stadio. Una necessità che ha bisogno di essere elaborata prima di operare scelte sull’onda dell’autocelebrazione e dell’entusiasmo per una manifestata che è lievitata  per merito della premiata ditta Pellegrino – De Fabiani.

Basarsi solo sul numero di spettatori per decretare il successo di una manifestazione è semplicemente semplicistico, tanto più se gli spettatori sono prevalentemente valdostani e appassionati di sci di fondo.

Il dato da valutare riguarda invece la ricaduta sui media e su tutta stampa internazionale che senza un evento nell’evento ha scarsa ricaduta. Servono partner quanto meno nazionali sia sportivi che di altro genere. Forse è tempo di iniziare a pensare che ridurre il budget per le manifestazioni estive e dirottare fondi per eventi invernali è un’ipotesi da esplorare.

E’ opinione diffusa che il turismo sportivo rappresenta, da un lato, un’estensione dello sport alle attività del tempo libero e di vacanza, dall’altro, interpreta una necessità, avvertita nel mercato turistico, di sviluppare prodotti e servizi complementari.

La collaborazione tra turismo e sport si basa su accordi di ampio respiro che vedano protagonisti il territorio grandi marchi economici o sportivi. Per la promozione turistica servono nuove idee, nuove proposte, nuove idee. Certo a nulla serve l’autocelebrazione.

piero.minuzzo@gmail.com