CICLISMO - 29 maggio 2015, 18:12

GIRO D'ITALIA: Aru trionfa in Valle, sua la tappa di Cervinia

Fabio Aru al traguardo

Fabio Aru (Astana) trionfa in Valle vincendo per distacco la 19/a tappa del 98/o Giro d'Italia di ciclismo, da Gravellona Toce (Verbania) a Cervinia (Aosta), lunga 236 chilometri. Aru ha preceduto sul traguardo di via Rey, a Cervinia , il canadese Ryder Hesjedal (Cannondale-Garmin), secondo a 28"; il colombiano Rigoberto Uran Uran (Etixx-Quick step), terzo a 1'10"; l'estone Tanel Kagert (Astana), quarto a 1'18"; l'olandese Steven Kruijswijk (Lotto-Jumbo), quinto con lo stesso tempo.

Sesto Alberto Contador (Tinkoff-Saxo), settimo Mikel Landa (Astana) entrambi con lo stesso tempo. La nuova classifica generale, alle spalle di Contador, adesso vede Aru occupare il secondo posto, con 4'37" di ritardo dallo spagnolo. Terzo Mikel Landa, come Aru dell'Astana, con 5'15" di distacco; quarto il costaricano Andrey Amador (Movistar), a 8'10", e quinto il ceco Leopold Koenig (Team Sky), a 10'47".  

Fabio Aru dunque almeno una tappa l'ha vinta, Alberto Contador è invece ancora a bocca asciutta. Probabilmente lo spagnolo vincerà il 98/o Giro d'Italia, domenica a Milano, ma lo farà senza essersi preso una vera e propria soddisfazione. Proprio come nel 2008. Il sardo, invece, in un colpo solo, ha vinto la tappa e ripreso la seconda piazza, che aveva ceduto al compagno di scuderia dell'Astana, Mikel Landa. "Conoscevo a memoria i 100 chilometri finali, per averli percorsi nel Giro della Val d'Aosta, una delle mie gare preferite quando facevo parte della categoria Under 23 - rivela Aru -. Mi sento molto legato a questa regione, ma non sapevo cosa pensare negli ultimi metri. Per 20 giorni la squadra mi è sempre stata vicina, anche nei momenti difficili, e oggi i miei compagni hanno fatto la gara. La squadra è stata fantastica, dall'inizio alla fine, il successo di oggi è dedicato a loro".

Aru si è commosso dopo il traguardo ed è come se si fosse tolto un peso. "Negli ultimi giorni ho sofferto molto - aggiunge il corridore dell'Astana - il Mortirolo per me è stato un calvario, ma mi ha insegnato che, se riesci a non mollare, arrivano anche i momenti positivi nell'arco di tre settimane. E' stata una giornata da incorniciare, con tanti tifosi che ringrazio nuovamente per il supporto. Sono felice, davvero grazie a tutti". Alberto Contador non ha certo dato l'anima sulla salita che portava a Cervinia, limitandosi a controllare Landa e dando di fatto il via libera ad Aru. Lo spagnolo aveva provato l'allungo, ma è tornato sui propri passi, ricordandosi forse che domani ci sarà la 'Cima Coppi' da affrontare.

"Ho tenuto d'occhio il mio rivale più vicino in classifica, Mikel Landa, visto che la squadra stava bene - racconta lo spagnolo della Tinkoff-Saxo -. Ho preso una decisione tattica su chi dovevo marcare, fra Landa e Aru: entrambi avrebbero continuato ad attaccare a ogni curva. Mi piacerebbe vincere una tappa, ma sarà difficile. L'ultimo gruppo è sempre ristretto e non ho compagni di squadra con me, perché lavorano duro nelle prime fasi della tappa. La loro opera ha permesso il risultato di oggi, che è perfetto". 

Contador da pistolero si trasforma in ragioniere e non considera in tono minore in Giro D'Italia vinto senza aggiudicarsi alcuna tappa. Anzi. "Se chiedete a chiunque cosa preferirebbe tra una vittoria di tappa o la maglia rosa, tutti direbbero la maglia rosa - dichiara, con tono provocatorio -. Sono molto, molto felice, perché ho solo un altro giorno molto duro davanti. La salita finale oggi è stata davvero impegnativa e Aru andava molto forte. Per lui è stata una grande vittoria. Adesso è secondo in classifica, gli auguro un grande futuro. Domani la tappa è davvero bella, con una salita molto dura, forse più difficile di quelle odierne. Il mio compito sarà di resistere agli attacchi, potrebbe anche essere un giorno in cui attaccherò. Non si sa mai". 

 

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