Grande entusiasmo e soddisfazione, non poteva altrimenti, per l'Aosta Sarre al termine dello spareggio salvezza vinto per 31 sul campo del La Chivasso che permette alla squadra valdostana di rimanere in Promozione.
Mattatore assoluto della sfida è stato Fabio Cusano che, d'alto della sua innata classe, ha firmato l'impresa realizzando in rimonta tutti e tre i gol che hanno condannato al ritorno in Prima categoria la squadra torinese di mister Giraulo. Cusano ha regalato la permanenza in categoria alla sua squadra, per la felicità del fratello Luca, dinamico direttore sportivo e factotum della società e soprattutto a papà Mauro presidente che nel corso della stagione ha assunto anche l'incarico di allenatore dei rossoneri.
Proprio Mauro Cusano, navigato uomo di calcio, all'uscita dal campo Pastore, consumato i rituali festeggiamenti, dopo aver dribblato, proprio come ai bei tempi, un paio di gavettoni tesi da parte dei suoi ragazzi, ha espresso tutta la sua soddisfazione per una salvezza ottenuta contro ogni pronostico, dopo un'annata molto difficile e tribolata.
"Voglio innanzi tutto ringraziare i ragazzi e miei collaboratori più stretti, Orazio Buda e mio figlio Luca, ma tutti siamo stati fantastici”. “Obiettivamente - ha spiegato il tecnico aostano – dopo quelle otto sconfitte di fila tra marzo e aprile, credevo davvero che il nostro destino fosse segnato. Invece non abbiamo mai mollato e oggi siamo stati ricompensati di tanti sacrifici e di quella sfortuna (vedi infortuni) che per tutta la stagione ci ha perseguitati".
Pensare che la partita si era messa male per Gigi Raco e soci, che avevano chiuso i primi 45 minuti di gioco sotto di un gol. Ma ad inizio ripresa, l'entrata in campo di Lica Riente al posto di Bellafiore e la salita in cattedra di Fabio Cusano che con tre pennellate d'autore cambiavano l'inerzia della partita.
Nell'ultima mezz'ora di gioco, i valdostani hanno dato prova di meritare ampiamente di rimanere in categoria e, giocando un calcio semplice ma molto redditizio ed efficace, hanno sprofondato le speranze dei locali chivassesi.